Lula va a Pechino e schiera il Brasile con Cina (e Russia): il totale imbarazzo della sinistra

viaggio di Luiz Inacio Lula da Silva a Pechino dovrebbe far arrossire più di qualcuno al Nazareno e nelle sedi del M5s: oggi il presidente brasiliano ha riservato lodi sperticate alla Cina e gli accordi commerciali firmati e neanche una frase di condanna per l’invasione dell’Ucraina.

Anzi, ha usato le stesse parole della diplomazia cinese, che starebbe anche rifornendo di armi Mosca. L’asse Brasilia-Pechino-Mosca è dunque nei fatti. E chi a sinistra proclamava il trionfo della democrazia e dei diritti civili in Brasile dopo la sconfitta di Bolsonaro, dovrebbe passarsi una mano sulla coscienza. Magari ricordando le scene di esultanza di Boldrini e Letta.

«Nessuno vieterà al Brasile di migliorare le sue rrlazioni con la Cina»: lo ha detto il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva che oggi ha incontrato a Pechino Xi Jinping. Lo riportano i media brasiliani. Xi e Lula hanno firmato 15 accordi di cooperazione, in settori come l’esplorazione dello spazio, il commercio e l’agricoltura.

«Vogliamo elevare il livello dell’alleanza strategica tra i nostri Paesi ed equilibrare la geopolitica mondiale affrontando le questioni più importanti», ha detto il presidente brasiliano dopo aver incontrato a Pechino il capo dell’Assemblea nazionale del popolo, Zhao Leji, e il primo ministro Li Quiang.

Lula ha poi ricordato che la Cina è stata un alleato nella creazione del gruppo di potenze emergenti Brics. «È importante dire che la Cina è stata un partner preferenziale del Brasile nelle relazioni commerciali», ha aggiunto Lula all’evento con Leji e parlamentari cinesi, secondo quanto riportato dall’ufficio stampa del governo brasiliano.

I presidenti cinese Xi Jinping e brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva «hanno convenuto che il dialogo e il negoziato sono l’unica via d’uscita praticabile per risolvere la crisi ucraina». Lo riporta il network statale Cctv, dando conto del bilaterale tenuto dai due leader nella Grande sala del popolo. Inoltre, «tutti gli sforzi per risolvere pacificamente la crisi dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti». Per questo, i due presidenti «hanno invitato più Paesi a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la soluzione politica della crisi e hanno deciso», allo stesso tempo, «di mantenere aperte le loro comunicazioni sul merito».

Lula si è guardato bene dal proferire parola con Pechino neanche sul caso Taiwan. Proprio in queste ore, la Cina ha dispiegato quattro aerei e otto navi da guerra nei pressi di Taiwan nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Difesa di Taipei su Twitter, precisando che un aereo da guerra antisommergibile Y-8 ha varcato il perimetro sud-occidentale della Zona d’identificazione della difesa aerea (Adiz). L’isola ha risposto schierando navi, aerei e i suoi sistemi missilistici terrestri.

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