L’orrore, è un “orco”: “correte, l’ho ucciso”. Figlio 19enne ammazza il padre e fa pezzi il cadavere

Ha ammazzato il padre, fatto a pezzi il cadavere e poi ha telefonato ai carabinieri: “Correte, l’ho ucciso”. È il retroscena agghiacciante dell’omicidio consumatosi in un appartamento al civico 9 di via Saint Denisa Sesto San San Giovanni (Milano), attorno alle ore 9 di questa mattina. Il presunto assassino è un giovane di 19 anni, G.L. (le iniziali del nome), figlio della vittima. I militari dell’Arma, giunti sul posto, hanno trovato all’interno dell’abitazione il ragazzo in stato di choc. In camera da letto c’era il corpo straziato del 57enne, A. L., un bancario. Sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri della SIS-Nucleo Investigativo di Milano e del medico legale.

Da una prima ricognizione dei militari del Nucleo investigativo e della compagnia di Sesto San Giovanni sembrerebbe che l’omicidio sia avvenuto nelle ultime 24 ore. Il ragazzo, 19 anni, avrebbe ucciso il padre e poi depezzato il corpo. Il cadavere dell’uomo, sezionato in parti, è stato trovato in camera da letto. A lanciare l’allarme, attorno alle ore 9 di oggi, è stato il presunto assassino che, contestualmente alla telefonata al 112, ha confessato la cruenta e mortale aggressione al genitore. Circa l’arma del delitto si suppone che il giovane abbia usato un oggetto contundente: si sarebbe accanito sul corpo della vittima più volte.

A quanto risulta dalle primissime indiscrezioni, il 19enne sarebbe affetto da problemi psichici sin da bambino. L’ultimo accesso al Cps di Sesto San Giovanni, riferisce il Corriere.it, risale alla scorsa primavera. Alcuni vicini di casa hanno descritto il giovane come “un ragazzo con qualche difficoltà”. Nella palazzina dove si è consumato il delitto, di fronte all’ospedale dell’ex Stalingrado d’Italia, sono tutti sotto attoniti. “Che disgrazia, che cosa ha fatto. – ha detto all’Ansa una donna – Ci sono delle voci sulle sue difficoltà, ma io non voglio fare pettegolezzi”.

La vittima lavorava come bancario e viveva assieme al figlio mentre la madre del ragazzo, di origini ecuadoriane, risulta residente in Alto Adige. Quanto alle ragioni che avrebbero indotto il giovane ad armarsi contro il padre, finora non sono emersi dettagli rilevanti. Il ragazzo, reo confesso del delitto, pare stia collaborando con gli inquirenti nelle prime fasi del sopralluogo. Nelle prossime ore sarà interrogato dal pm Carlo Cinque della procura di Monza.

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