Lo sprofondo rosso di Formigli, usa la tragedia di Luana D’Orazio per attaccare la Meloni

Tirare in ballo la tragedia sul lavoro della povera Luana D’Orazio per attaccare Giorgia Meloni poteva venire in mente solo a Corrado Formigli. Che in tre minuti di follia ha avvicinato la manovra economica a circostanze ed eventi per nulla avvininabilie paragonabili tra loro. Nonostante il clima politico nelle piazze sia arroventato in questi giorni di feroci polemiche e di minacce di morte al premieir e alla figlia, Formigli nella puntata di giovedì 8 dicembre è andato oltre. Aggiungendo una colata  di fango inaudito. Il governo “è amico degli imprenditori”, sibila il suo furore. Farebbe favori anche a quelli “distratti”, ha detto il conduttore. “Come l’imprenditore di Montemurlo, o come quelli che sottopagano. Distratti come il datore di lavoro di Luana, morta schiacciata dentro un telaio. Lui ha patteggiato e quindi è libero”.

Sconcertante. Criticando la manovra economica nella parte in cui il governo dà ossigeno agli imprenditori, il conduttore si esibisce in un feroce attacco al premier e al suo governo: “Il viceministro Maurizio Leo ha detto che non ha senso che per gli omessi pagamenti si vada davanti al giudice penale. Idem per la dichiarazione infedele dei redditi. Anche quella da depenalizzare in caso di superamento lieve”, prosegue Formigli. “E cosa sarebbe questa ‘dimenticanza’ che non dovrebbe più essere reato, ma soltanto una sanzione amministrativa? Sarebbe un superamento di 150mila euro per ogni singola imposta evasa. Insomma, se ti dimentichi di versare qualche centinaio di migliaio di tasse, niente reato. Una multa e via”. Ma la critica che è sempre legittima, diventa miserabile se la sia accompagna impropriamente e subdolamente a una morte atroce come quella della povera Luana. Ed è a questo punto che Formiglia cita la tragedia dell’operaia di 22 anni morta dopo essere rimasta intrappolata nell’orditoio a cui stava lavorando.

Agli imprenditori “insomma, tutto è perdonato”, tuona il conduttore. “Si chiama lo Stato amico degli imprenditori. Degli imprenditori ‘distratti’. Come l’imporenditore di Montemurlo, o come quelli che sottopagano. Distratti come il datore di lavoro di Luana, morta schiacciata dentro un telaio. Lui ha patteggiato e quindi è libero”, conclude. Come può venire in mente una bassezza del genere? La morte atroce della ragazza che ha fatto piangere tutta Italia non c’entra con la manovra, con il pos, con il tetto al contante, con il tessuto produttivo da rimettere in sesto. Glorificare Saviano in trasmissione, legittimare l’insulto “bastarda” derubricato a epiteto colto è già abbastanza discutibile. Ma usare la morte di Luana D’Orazio per attaccare la manovra del governo è semplicemente indegno.

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