Il governo Meloni salva 1.200 migranti in un giorno. E il disco rotto delle Ong, suona: “Politiche micidiali”

È stata una giornata di impegno straordinario quella del 24 aprile per la Guardia costiera italiana, impegnata in numerosi interventi in mare per i soccorsi a decine di barchini partiti nelle ore precedenti prevalentemente dalla Tunisia. Le condizioni del mare hanno favorito il lancio dei convoglio verso l’isola di Lampedusa, in particolare quelli dei migranti sub-sahariani che sono arrivati in massa in Italia. Tra soccorsi dagli assetti militari italiani e barchini spiaggiati autonomamente, si contano oltre 1.200 persone che solo nella giornata di oggi sono entrate illegalmente in Italia. E non è escluso che nel corso della notte non continuino gli sbarchi e le chiamate di emergenza al Mrcc e gli avvistamenti, considerando che, dall’altra parte del Mediterraneo, continuano ad arrivare notizie di nuove partenze. Nonostante tutto questo, nonostante il grande impegno italiano, le Ong non rinunciano a puntare il dito contro il nostro Paese, dimostrando per l’ennesima volta che da parte loro esiste solo una battaglia ideologica supportata dai movimenti di sinistra.

La nave Ong Geo Barents ha recuperato 75 migranti a poche miglia dal limite delle acque territoriali libiche e, fregiandosi di questo intervento, non ha perso tempo per attaccare il nostro Paese: “Senza gli sforzi di navi civili queste persone sarebbero potute annegare. Questa è la nostra risposta alle micidiali politiche di dissuasione dell’immigrazione sostenute dall’Ue, dall’Italia e da Malta”. L’ennesimo sputo in faccia all’Italia e ai suoi enormi sforzi per tratte in salvo persone che sfidano il mare a bordo di imbarcazioni non sicure che molto spesso vengono messe in acqua con la consapevolezza che troveranno lungo la loro rotta le navi delle Ong, che ormai è noto stazionano davanti alle coste della Libia occidentale. A Lampedusa è in arrivo anche il veliero Astral, della Ong Open Arms, con a bordo altri 47 migranti partiti da Sfax.

Mentre la Ong prosegue con la sua propaganda, continuano le attività di soccorso coordinate dal centro nazionale di ricerca e soccorso marittimo della Guardia costiera, nelle acque del mediterraneo centrale. In meno di 24 ore, dal solo flusso tunisino, sono state soccorse ben 35 imbarcazioni che hanno portato al salvataggio di oltre 1.000 persone, non tutte in Sar italiana. E ci sono ancora almeno 20 carrette del mare in acqua. Tra gli eventi, spiega la Guardia costiera, “si annoverano 3 naufragi, su cui hanno operato assetti italiani della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Il primo verificatosi nelle acque Sar italiane (a circa 20 miglia dall’isola di Lampedusa) da cui risultano disperse 3 persone; il secondo, in acque Sar maltesi, i cui superstiti segnalano circa 20 dispersi; il terzo, anch’esso in area maltese, su cui non si registrano dispersi anche se uno dei naufraghi è stato recuperato privo di vita”.

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