L’inverno fa paura. Covid, numeri da brivido: 37.978 nuovi contagi, 636 morti. E a gennaio c’è la terza ondata

Le cifre fanno paura, sempre più paura. Sono 37.978 nuovi contagi e 636 morti nelle ultime 24 ore. L’allarme è altissimo e non bisogna assolutamente ripetere l’errore commesso in estate. E a dirlo è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma nonché membro del Cts. Il rischio è di incorrere in una terza ondata. «Prima di tutto dobbiamo ancora capire se si sta raffreddando la seconda ondata. Ma a gennaio dovremo comunque fare attenzione alla terza. Successe anche con la Spagnola, le ondate furono tre. E dobbiamo evitare a Natale e a Capodanno di commettere gli stessi errori dell’estate».

«Entro primavera partirà l’operazione per proteggere gli italiani con i vaccini, arriveranno i monoclonali. Ecco, non possiamo essere imprudenti. Proprio all’inizio dell’anno prossimo potremo iniziare a controllare la pandemia».

L’ombra della terza ondata alza la tensione. Durante il periodo delle festività natalizie dovremo «mantenere misure di contenimento dell’epidemia, dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi riunioni familiari», afferma Ippolito. «Si tratta di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale 2021 potremo tornare a festeggiare. I benefici di vaccini, anticorpi monoclonali e nuovi farmaci, li vedremo già in primavera. Io però concordo con Fauci: per tornare alla normalità, servirà tutto il 2021».

«Dobbiamo essere attenti e prudenti, ma non dobbiamo cadere nel panico. La maggior parte dei pazienti giovani con sintomi guarisce da questa malattia. E tra chi finisce in terapia intensiva, secondo uno studio internazionale,.la percentuale dei decessi è molto alta solo dopo una certa età».

In Lombardia ci si muove con l’ospedale Fiera. Nel Lazio  2.686 casi positivi (+207), 49 i decessi (+11)  nelle ultime ventiquatt’ore. «Dobbiamo essere pronti anche per una terza ondata» dell’epidemia di coronavirus». sottolinea l’assessore regionale Alessio D’Amato. E con questa, anche «l’arrivo anche del picco dell’influenza a gennaio-febbraio». Le sue parole, durante la conferenza stampa per la visita alla centrale del numero verde 800.118.800 gestita dall’Ares 118.

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