By Gaetano Daniele
Il Movimento 5 Stelle nato da un progetto di Beppe Grillo, per combattere le vecchie logiche politiche, dopo anni di battaglie e opposizioni, è riuscito ad ottenere grandi risultati: il 33% alle scorse politiche che gli ha consentito di entrare alla guida del Paese. I loro slogan da: uno vale uno, apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno, mai con i mafiosi del PD, no ai vaccini, mai col partito di Bibbiano etc etc , si sono rivelati un bluff. Infatti, non una di queste cose è stata fatta. Anzi. A breve si rimangeranno anche la regola dei due mandati. La loro è stata una sindrome di Stoccolma. Alla fine sono passati per allearsi con i mafiosi del PD.
Il sospetto che emerge dietro questo scempio è che sia proprio un disegno già scritto a monte dal comico Beppe Grillo, in accordo proprio con i vertici del PD. Si vocifera addirittura che il premier Giuseppe Conte sia un infiltrato del PD. Infatti, lo stesso Conte, festeggiò la vittoria elettorale dei 5 stelle per poi dichiarare, in un secondo momento, di non aver votato per i 5 stelle. Un po come puntare una grossa cifra sulla vittoria della Ferrari, e poi esultare per la Red Bull.
In sintesi, il MoVimento si è trasformato lentamente in una macchina decisionale gestita da una casta autocratica, che non rispetta neppure gli stessi principi formalmente ricordati nello Statuto.
Tutto è il contrario di tutto portato avanti da ragazzi che da reddito zero sono passati a reddito 14 mila euro al mese, e che non intendono mollare la presa per nessuna ragione al mondo.
Ma alla fine, il premier Giuseppe Conte è del PD o del M5S? A veder i fatti, sembrerebbe l’uomo per tutte le stagioni. La prostituta della politica, che guarda in faccia gli italiani.
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