Si aggrava il bilancio delle vittime dei violenti attacchi notturni israeliani su Beirut, ora a 12 morti e 23 feriti. Lo riferisce il responsabile del centro di protezione civile di Bachoura, Hassan Yassine. Secondo il ministero della Salute libanese, le vittime sarebbero invece 11 – e non più 4 – e i feriti 63, invece di una ventina, come riporta il quotidiano locale L’Orient Le Jour.
Un edificio di otto piani è stato completamente distrutto dai violenti attacchi israeliani su Basta el-Faouqa. I media israeliani parlano di un attacco contro un alto funzionario di Hezbollah. Sarebbero stati il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, o uno dei comandanti del gruppo sciita, Talal Hamiya, gli obiettivi del massiccio attacco israeliano. Lo riferisce il Times of Israel, parlando di voci che circolano su “media in lingua ebraica e social media”. Qassem, ricorda il sito di notizie israeliano, è stato nominato alla guida di Hezbollah dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah in un attacco aereo sul quartier generale del gruppo alleato dell’Iran nel sud di Beirut. Hamiya è stato nominato a capo della divisione operativa di Hezbollah dopo l’uccisione – il 20 settembre a Beirut – del capo delle operazioni militari, Ibrahim Aqil.
Si tratta del quarto attacco questa settimana in una zona centrale di Beirut. Le operazioni di ricerca continuano nel cuore di Beirut. Secondo un soccorritore, sotto le macerie restano delle persone disperse. “Il cratere è molto, molto grande“, ha commentato un soldato libanese presente sulla scena. Il cratere è inaccessibile e invisibile alla stampa, protetto da un cordone di sicurezza. Altri raid israeliani sono in corso nei sobborghi meridionali della capitale libanese, poco dopo l’ordine di evacuazione lanciato dall’Idf. Altre due persone sono state uccise e una ferita nell’attacco di droni israeliani che ha preso di mira quattro pescatori su una spiaggia a Tiro, nel sud del Libano. Gli uomini colpiti sarebbero originari del campo profughi palestinese di Rachidiye, abituati a recarsi su questa spiaggia ogni giorno.
L’unita’ alpini della Brigata 810 “Montagna” delle Forze di difesa israeliane hanno condotto invece un’operazione sul lato libanese del Monte Dov nell’ultima settimana e hanno individuato armi di fabbricazione iraniana tra cui fucili, lanciatori e razzi.