La sinistra si schiera con i vandali. E quelli continuano ad usare le bombolette…

La sinistra ha difeso gli “ecoguerrieri” che hanno imbrattato la facciata del Senato. Risultato? Lo hanno fatto ancora: stamattina hanno vandalizzato la statua di Maurizio Cattelan a Piazza Affari.

E poco importa se hanno sbagliato persino bersaglio. “Il Dito” è già una contestazione al mondo delle Banche, ma condivisibile in quanto arte, quella sì forma di ammirazione e critica. “Un terzo delle tasse va per finanziare i fossili”, dicono lanciando vernice in Piazza Affari, mentre proprio la sinistra chiede il taglio sulle tasse alla benzina.

Da qui la contraddizione di chi, incapace di imporre nel dibattito pubblico i propri temi, si associa a questi vandali difendendone i metodi illegali. Lo hanno fatto gli intellettuali come Erri De Luca, i giornali che li hanno chiamati “ecoguerrieri”, Bonelli e Fratoianni definendo smisurati i provvedimenti della magistratura, lo ha fatto il Pd che ha detto che vanno ascoltati.

Da loro si dissocia il terzopolo. Renzi era stato uno tra i primi a condannare l’episodio della vernice sul palazzo del Senato: “Chi vandalizza un palazzo delle Istituzioni pensando di difendere l’ambiente capisce poco. Chi giustifica i vandali che imbrattano dimostra di capire ancora meno”.

Oggi sull’episodio di Milano è intervenuta il presidente di Italia Viva al Senato Raffaella Paita: “Ennesimo atto vandalico da parte degli ‘ambientalisti’ di Ultima generazione. Questa volta se la sono presa con un’opera di Cattelan a Milano. Nessuna giustificazione può esserci per questi vandali, che rendono le battaglie per il clima impopolari grazie ai loro stupidi gesti”.

Invece Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e poi del Lavoro, ha presentato una interrogazione al Ministro dell’Interno Piantedosi per sapere se “nell’ambito delle sue prerogative e nel rispetto dell’azione autonoma della magistratura, non ritenga di dover verificare la congruità delle misure che vengono predisposte in risposta, in particolare, alla protesta giovanile, al fine di evitare politiche che siano, in modo sterile laddove non controproducente rispetto al fine, solo repressive e criminalizzanti”. L’esponente del Pd fa riferimento alla vicenda di Simone Ficicchia, autore del blitz alla Scala, ritenuto dalla Questura di Pavia “soggetto socialmente pericoloso”.

“Ficicchia difende, insieme agli altri attivisti, il carattere non violento delle proprie azioni, ammettendo che i metodi siano discutibili, ma non certo meritevoli di un tale livello di repressione. Il rischio che si configura, mettendo a sistema le varie iniziative repressive messe in campo dal Governo e l’atteggiamento nei confronti delle proteste – dice Orlando – è che si verifichi una sproporzione tra offesa effettiva e sanzione che, oltre ad inficiare la reale “ratio” che sottende alle misure applicate, in realtà contrasti con gli stessi principi costituzionali di cui agli articoli 17 e 21 della Costituzione, e presenti implicazioni preoccupanti per la salute della democrazia e per la protezione dei diritti umani”.

Non importa all’ex ministro del Lavoro Pd che per difendere i “diritti umani” a imbrattare le opere e bloccare la tangenziale (era accaduto nei mesi scorsi) impediamo ai pendolari di andare a lavorare e ai giovani il rispetto e il valore dell’arte.

Grazie alla sinistra questi vandali hanno raggiunto il loro obiettivo: avere visibilità, difesa e ascolto.

Sicuro ora lo faranno ancora.

Mentre Stefano Maullu, deputato e coordinatore milanese di Fratelli d’Italia, ha una proposta per evitare la reiterazione: “Non galera ma terapia sociale contro il narcisismo ipertrofico agli autori dell’ennesima pagliacciata pseudo ambientalista sempre da parte degli stessi soggetti denominatisi ‘Ultima Generazionè, gli stessi peraltro che qualche mese fa volevano occupare per protesta la sede milanese di Fratelli d’Italia. Costoro – dice il parlamentare di Fdl-non sapendo più come richiamare l’attenzione su se stessi, più che su un tema serio come il cambiamento climatico. Non serve la galera, come viene invocato da più parti, come pena anacronistica. Soggetti di questo genere rappresentano un classico caso di narcisismo ipertrofico che deve essere analizzato con attenzione per poter offrire la migliore terapia fatta di volontariato sociale, aiuto agli anziani e ai bisognosi, contribuzione delle spese di cui la collettività si fa carico per ripristinare un bene comune”.

E magari insieme a questi teppisti mandiamo a fare terapia sociale anche gli intellettuali e parlamentari di sinistra che li difendono come istigazione al vandalismo.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.