L’Europa si genoflette ai Talebani e tenta di illudere l’occidente: un miliardo di aiuti in 7 anni se rispettate diritti umani, donne e minoranze. E intanto i talebani se ne fregano. Stiamo armando la mano del peggior nemico

L’Europa si inchina ai Talebani. E promette un miliardo di aiuti in 7 annivincolato al rispetto dei diritti umani, delle donne e delle minoranze.

Un affarone per gli ex-studenti delle scuole coraniche abituati semplicemente a sparare un colpo secco in testa alle donne che incontravano per strada dopo un frettoloso processo sommario istruito mentre la poveretta di turno, inginocchiata sul marciapiede e avvolta nel burqa, doveva attendere paziente e in silenzio la sua fine.

Chi pensava ingenuamente di aver visto tutto sulla disastrosa esfiltrazione dal teatro afghano da parte di Stati Uniti e Comunità Europea con la quasi totalità del Paese caduto velocemente in mano ai Talebani dovrà ricredersi.

Tocca, naturalmente, alla von der Leyen – cioè la presidente della Commissione europea che Erdoganlasciò a debita distanza appollaiata sul divanetto durante il colloquio con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel – spiegare quali sono i termini dell’accordo stipulato dall’Europa con i tagliagole barbuti.

Per prima cosa c’è il problema di portar fuori dall’Afghanistan quanta più gente possibile sfruttando il ponte aereogarantito finora.

Con i talebani sono in corso “contatti operativi” per facilitare le evacuazioni degli stranieri e dei collaboratori afghanida Kabul, rivela Ursula von der Leyen, parlando a Torrejon de Ardoz, in Spagna, dove ha visitato insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel ed la premier spagnolo Pedro Sanchez un centro di accoglienza per i rifugiati afghani.

Ma, sostiene la presidente della Commissione europea, non si parla in alcun modo di riconoscimento del loro regime.

“Abbiamo contatti operativi con i talebani perché dobbiamo facilitare l’uscita delle persone da Kabul – ha sottolineato. – In questi casi è importante parlare per salvare delle vite, ma non ci sono colloqui politici né riconoscimento dei Talebani“.

La numero uno dell’esecutivo di Bruxelles ha poi ribadito che la Uesospenderà tutti gli aiuti all’Afghanistana meno che i Talebani non diano prova di rispettare i diritti umani, in particolare delle donne e delle minoranze.

“I talebani hanno parlato di un governo inclusivo e di rispetto dei diritti delle donne sulla base dell’Islam – ha ricordato von der Leyen. – Ma qualsiasi cosa questo significhi voglio chiarire che il miliardo di euro destinato per i prossimi sette anni è vincolato al rispetto dei diritti umani ed al rispetto delle donne e delle minoranze“.

“Neanche un euro per lo sviluppo – ha detto, chiarendo che “ascoltiamo le parole dei talebani ma li giudicheremo per le loro azioni – andrà a un regime che nega questi diritti”.

“A quanti non possono rientrare o restare in patria dobbiamo offrire alternative – ha concluso la von der Leyen. – Questo significa anzitutto che dobbiamo offrire rotte legali e sicure a livello globale, organizzate da noi, a quanti hanno bisogno della nostra protezione“.

“È necessario immaginare un Piano Marshall dei diritti anche con l’aiuto dei paesi confinanti con l’Afghanistan per garantire sicurezza e futuro a chi scappa dai Talebani ma anche per comprendere se, da parte dei paesi viciniori, c’è questa disponibilità”, suggerisce il parlamentare Andrea Delmastro Delle Vedoveresponsabile Esteri di Fratelli d’Italia.

Intanto, osserva il parlamentare di FdI, “per quel che riguarda l’Italia, registriamo il clamoroso fallimento di Di Maio che non è riuscito a portare in salvo collaboratori e interpreti perché si è attardato sulla farraginosa questione dei visti mentre avrebbe dovuto far lavorare le nostre forze armate con i lasciapassare”.

“Dieci giorni prima – ricorda Andrea Del Mastro – Di Maio non sapeva cosa sarebbe accaduto. E questo è clamoroso e grave”.

“Nottetempo abbiamo dovuto bruciare documenti e smantellare in fretta e furia un’ambasciata – ricostruisce il parlamentare di FdI. – Un rompete le righe e un si salvi chi può la cui responsabilità è tutta in capo a Di Maio”.

Pubblicato da edizioni24

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