Legambiente a valanga contro Gualtieri: “l’Ama non può gestire i rifiuti di Roma. La colpa è del centrosinistra”

“Gualtieri deve mettere mano all’azienda: Ama non è in grado di mettere in campo le politiche europee sull’economia circolare. Deve mettere mano seriamente sull’azienda, come non ha mai fatto nessuno negli ultimi 30 anni, 20 anni dei quali governati dal centrosinistra”.

Sono durissime le parole di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, sull’ennesima emergenza rifiuti a Roma. Un’emergenza che smentisce clamorosamente la promessa di Gualtieri di ripulire la città con un piano di interventi straordinari. L’unica cosa che il  sindaco è riuscito a fare è stato promettere un premio ai netturbini di Ama per non farli mettere in malattia. Un’assurdità. Una vergogna nazionale.

Ciafani mette il dito nella piaga e smaschera la verbosità inutile del sindaco dem: la colpa dell’emergenza rifiuti a Roma è tutta del centrosinistra. “Ama non ha gli impianti perché soprattutto il centrosinistra romano, negli anni 90 fece un patto non scritto con Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta, in cui da una parte si garantivano prezzi di conferimento molto bassi (50 euro a tonnellata) a fronte di grandi quantità di rifiuti da portare in discarica (circa il 70-80% dei rifiuti romani), dall’altra la condizione era che Ama non facesse gli impianti. Queste le colpe del centrosinistra romano. Poi – continua Ciafani – la Raggi ha altre colpe”.

Gualtieri ora deve “far realizzare gli impianti ad Ama e adoperarsi chiedendo subito alla Regione Lazio di autorizzare gli impianti anaerobici in corso di valutazione. Poi bisogna realizzare anche altri impianti perché Roma ha circa 500mila tonnellate l’anno di rifiuti organici che potrebbero essere intercettati con la differenziata”.

In queste settimane, ricorda Ciafani, “sono aperti i termini del bando del Mite per spendere 1,5 miliardi di euro del Pnrr sugli impianti di economia circolare, il 60% dei quali destinati al centro sud. Gualtieri, che conosce bene il Pnrr, deve spingere affinché Ama presenti anche altri progetti utilizzando le risorse del Pnrr. Da qui a un anno, massimo due, si devono togliere dalle strade i cassonetti spingendo la differenziata a domicilio, tornando indietro sulla decisione Raggi”.

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