Le Sardine sembrano tanti pesciolini presi dalla botta, e spunta l’agenda ridicola. Santori: “La destra tutela i ricchi e i non deviati”

Metamorfosi. Le Sardine diventano pappagalli. “La Destra al governo è un rischio per la democrazia”, ripetono scopiazzando qua e là, ripetendo a memoria editoriali di Stampa, Repubblica e Domani. E facendo l’eco di Letta, Di Maio , Calenda e compagnia. Dove copiano copiano, non c’è bisogno di elaborare un pensiero complesso. Altra iniziativa “pappagallesca”: presenteranno l’Agenda delle Sardine, facendo il verso alla fantomatica Agenda Draghi. Se sfiorare il patetico era uno degli obiettivi minimi del centrosinista, sono sulla strada maestra. Così il movimento di Mattia Santori promette di scendere in pista per aiutare la propaganda rossa. Nel 2019 l’obiettivo era arginare l’ascesa della Lega di Matteo Salvini alle regionali in Emilia Romagna. Oggi, con i sondaggi che attribuiscono al centrodestra di Giorgia Meloni un vantaggio quasi schiacciante sui competitor, la posta in gioco è ancora più ambiziosa.

Dopo una lunga assenza dalle piazze, il prossimo 10 settembre il movimento delle Sardine ritorna con un evento nazionale. L’appuntamento è a Roma, in Piazza Santi Apostoli, alle ore 10, riporta l’Adnkronos: e sul web è già partita la campagna di crowdfunding per finanziare la manifestazione; mentre sui canali social del movimento è stata diffusa “l’agenda delle Sardine”. A questo punto può partire la risata. Tra i punti, come ti sbagli, altro copia e incolla: ius scholae e ius soli, abrogazione dei decreti Salvini, conferimento de”riconoscimento identitario” per persone trans e “tutela storica, linguistica e culturale” di Rom e Sinti. Un’Italia a guida Meloni -dicono- “tutelerebbe i ricchi ed emarginerebbe i deboli”, straparla Mattia Santori, cofondatore delle Sardine, in un colloquio con l’Adnkronos.

Altro scoop: “Il grande problema di oggi è l’astensionismo, per questo vogliamo spiegare alle persone quanto è importante andare a votare. Il voto è l’unico strumento per far sentire nostra voce. A Roma – spiegano – parleremo di diritti, attualmente facciamo rete con realtà che si occupano di diritto al lavoro, allo studio, dei diritti della comunità Lgbt”. A chi gli chiede se una eventuale vittoria del centrodestra di Meloni rappresenti un pericolo per la democrazia in Italia, le Sardine rispondono: “Se vince la destra è indubbio il rischio di un pericolo democratico”. Si sente che Santori, consigliere comunale a Bologna eletto con il Pd, si abbevera ai ‘sacri testi’ spra citati;  un’Italia governata da Meloni “sarebbe un’Italia conservatrice, in cui si tutelano gli italiani, i ricchi, i ‘bravi’, i non deviati, mentre gli emarginati, le persone fragili, i diversi resterebbero emarginati”.  Sipario, fine spettacolo. Pietà. 

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