Le preoccupazioni del Pentagono sull’attacco alla centrale nucleare ucraina: “Non conosciamo le loro intenzioni”

L’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya tiene l’Europacol fiato sospeso e preoccupaprofondamente gli Stati Uniti. Specie riguardo alle intenzioni dei russi sul controllo dell’impianto. Lo affermano fonti del Pentagono, sottolineando che non sanno quante persone i russi abbiano nella struttura. E che cosa significhi che loro hanno il controllo «per quanto riguarda la continuazione delle operazioni». Sì, perché oltre l’allarme e il resoconto bellico dell’attacco avvenuto la notte scorsa, le fonti militari Usa mettono le mani avanti affermando di non avere ancora «un’idea precisa della natura dell’attacco». Anzi, precisano ulteriormente: «Non vi possiamo dire con esattezza colpo per colpo cosa sia avvenuto e cosa hanno usato i russi per assaltare l’impianto nucleare. Ma la cosa importante – aggiungono – è che non vediamo una fuoriuscita radioattiva».

Riguardo alla situazione della centrale nucleare, le fonti, secondo quanto riporta la Cnn, spiegano che «non siamo in posizioni di confutare le affermazioni russe secondo cui ne avrebbero il controllo. Ma non sappiamo esattamente questo cosa significhi riguardo alla continuazione delle operazioni». «Ed ancora – concludono le fonti Usa – una cosa che ci preoccupa profondamente è che non sappiamo quale conoscenza abbiano della situazione. E quali siano le loro intenzioni a breve termine. Veramente questo è fonte di grande preoccupazione», ribadiscono. L’unica certezza, allora, è che i tank russi occupano l’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Dando seguito a un’operazione di attacco, assedio e presidio militare, che per molti Paesi rappresenta un assalto al limite tra atto di terrorismo e crimine di guerra.

Un’operazione militare frutto di una strategia bellica che mira a evocare l’incubo nucleare. Tanto che, già negli istanti successivi all’attacco, Zelensky ha avvertito l’Europa: «Un disastro sarebbe come 6 Chernobyl»… Sottolineando come i bombardamenti di questa notte «avrebbero potuto essere la fine della storia dell’Ucraina e l’Europa. I tank russi sapevano contro che cosa stavano sparando – ha aggiunto il presidente ucraino – ed hanno mirato direttamente all’impianto»… Uno spettro, quello del nucleare, più volte evocato dal ministro degli Esteri russi, Lavrov, e proprio in risposta al monito del presidente americano Biden sull’eventualità dell’estensione del conflitto russo-ucraino ad altre potenze mondiali. In una sorta di contrappeso del rischio atomico…

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