Audio da brividi di Matteo Messina Denaro a discapito di Giovanni Falcone: “Commemorazioni di ‘sta m…”

Il disprezzo totale da parte della mafia della memoria di Giovanni Falcone si può ascoltare in un vecchio vocale che il boss Matteo Messina Denaro ha lasciato in una chat condivisa con alcune pazienti oncologiche conosciute durante la terapia. Gli uomini delle forze dell’ordine sono stati i primi a esaminare il raccapricciante contenuto del messaggio audio, dopo che una donna si è presentata presso la caserma dei carabinieri per rendere testimonianza.

La signora ha infatti raccontato di aver conosciuto quello che poi si è rivelato essere Matteo Messina Denaro durante le sedute di chemioterapia. Messina Denaro si era presentato dicendo di essere un imprenditore, divorziato e con figli. Nessun riferimento, ovviamente, alla sua reale identità. Poi, la scoperta choc, quando le immagini dell’arresto sono state trasmesse in tv.

La donna si è dunque presentata dai carabinieri per raccontare la sua storia, e sottoporre all’attenzione degli inquirenti anche alcuni messaggi scambiati con Denaro in chat. Uno, in cui viene menzionato il giudice Giovanni Falcone, è a dir poco agghiacciante.

È il 23 maggio, giorno in cui si commemora la strage di Capaci, attentato di stampo terroristico-mafioso in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il boss Matteo Messina Denaro è furioso perché, a causa della commemorazione, si trova bloccato nel traffico.

Ecco cosa diceva su Whatsapp, l’audio è stato diffuso da Ansa. “Io qui bloccato con le quattro gomme a terra, non bucate ma che non si muovono, per le commemorazioni di ‘sta minchia. Sentite questa, porco mondo!”, sbraita il boss nell’audio, furioso per essere intrappolato nel traffico. Ecco, quindi, la considerazione per la strage per cui il superlatitante ha ricevuto l’ergastolo.

Il boss passa poi a raccontare agli altri partecipanti alla chat un aneddoto di famiglia. “C’è Anna, la ragazza che sta insieme a mia madre… ieri sera mi cerca”, riferisce, parlando della badante che segue l’anziana donna. “Ha trovato un foglio scritto di mia mia madre, scritto di suo pugno. Mia madre non c’è più con la testa. Scriveva un sacco di cose, cose sensate, e quando ha scritto su questo foglio di carta era lucida. Alla fine si rivolge a me, dicendomi che quando sarà morta, al suo funerale – ma chi lo dice che io muoio dopo di lei? Lei non lo sa, ma lo so io – vuole la banda musicale che deve suonare un unico motivo: la Radetzky March”, continua. Si tratta della Marcia di Radetzky di Johann Strauss, composta in onore del maresciallo Josef Radetzky per celebrare la riconquista austriaca di Milano e tradizionalmente eseguita al concerto di Vienna ogni capodanno, a chiusura dell’esibizione.

“Vuole queste cose, e si deve fare, perché le volontà delle persone si mantengono”, conclude Messina Denaro. “Vi ho voluto informare, così vi fate una risata. Mia madre era così, un tipo estroso nei suoi modi di fare, e io ho preso un po’ da lei”.

Il vocale si chiude con una nuova imprecazione, sempre provocata dal blocco del traffico: “Comunque… qua mi sono rotto i coglioni di brutto!”.

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