L’assalto rosso a Salvini: “Ora cancelliamo i decreti Sicurezza”

Il Partito democratico non molla e avverte delle imminenti modifiche ai decreti Sicurezza: “Dopo la legge di bilancio è arrivato il momento di intervenire”. Il governo è compatto verso un unico obiettivo: “Accogliere i rilievi fatti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e scrivere una nuova legge sull’immigrazione che superi l’emergenza e affronti il problema dal punto di vista strutturale”. A parlare è Graziano Delrio, secondo cui le due misure andrebbero totalmente rivisitate: “La parte immigrazione di quei decreti è totalmente sbagliata, il giudizio politico del Pd su questo è netto e chiaro”. L’assalto può farsi forza dell’intenzione anche da parte del Movimento 5 Stelle “di ripristinare il sistema degli Sprar“.

Dario Franceschini ha proposto di “accontentarsi” delle modifiche soft di Lamorgese, per poi cercare di ottenere di più in Parlamento: “Non credo nessuna si voglia accontentare. Il dovere di chi governa è valutare gli effetti delle cose che sono state fatte: l’aumento della clandestinità, l’assenza di percorsi legali, sono storture da correggere”. E su questo l’esecutivo è tutto d’accordo: “Non è in discussione il nostro no ai decreti Sicurezza, è in discussione da dove partire per cambiarli”.

A fine gennaio, come riporta ilgiornale.It annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ci sarà la verifica di governo. Il Pd in quella sede porrà diverse questioni con chiarezza: “Il lavoro con la parità salariale uomo-donna, l’equo compenso per i giovani professionisti, l’assegno unico per i figli”. Nell’intervista rilasciata a La Repubblica, il capogruppo dem alla Camera ha lanciato una frecciatina nei confronti della Lega: “Con loro il discorso pubblico era occupato da un’insistente ‘invasione’, adesso siamo concentrati a creare posti di lavoro sostenibili”. Ora grazie all’abbassamento dello spread è stato possibile guadagnare “miliardi impiegati per abbattere le tasse sul lavoro dipendente”.

Delrio infine ha toccato anche il tema dello Ius Culturae, rilanciato da Nicola Zingaretti diversi mesi fa: “Il fatto che il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, un 5 Stelle, abbia incardinato la legge, è un primo passo”. Adesso all’interno del Parlamento bisognerà trovare “la forza di approvare una riforma giusta”. L’idea del Partito democratico è quella di “un Paese meno impaurito, più forte e più giusto” che conferisce “a tutti uguali diritti e uguali doveri”.

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