Larimar Annaloro, i pm: “Si è suicidata”. Spunta un bigliettino che può chiudere il caso

Larimar Annaloro si sarebbe suicidata. Per i pm gli elementi fin qui raccolti sulla morte della 15enne di Enna non farebbero pensare ad altre ipotesi. Una decisione che arriva a sorpresa. Meno di una settimana fa l’esame sul corpo della giovane apriva nuovi scenari. Dalle indagini emergeva che l’osso cervicale non era spezzato, le sue mani e piedi erano legati. Tutte circostanze anomale per un suicidio. Eppure per Rocco Cosentino, procuratore per i minori di Caltanissetta, “con i dati in nostro possesso possiamo dire che si tratta di un suicidio con morte compatibile da soffocamento per impiccamento con assenza di lesività etero indotta. Questo alla luce della ricognizione cadaverica, attediamo ora l’autopsia”.

Al possibile gesto di Larimar, il cui corpo è stato trovato lo scorso 5 novembre nella pineta di casa a Piazza Armerina, non hanno creduto la madre e la sorella. Le due donne hanno più volte descritto il clima che circondava la giovane. Quel giorno infatti ci sarebbe stato un litigio con una compagna di scuola, Larimar viene accusata di aver amoreggiato con il fidanzato di questa, mentre lui continua a dire di essere stato ubriaco. Ci sarebbero state anche foto o un video intimo, per il quale la 15enne potrebbe essere stata minacciata. “L’ho trovata impiccata, in ginocchio, con la corda due volte intorno al collo e poi sulle gambe… Come fa una bambina a fare così? Me l’hanno tenuta là, quattro ore, buttata là per terra. L’ho presa, le ho tirato via la corda”, ha raccontato la madre Johary Annaloro convinta che la figlia non si sia suicidata. 

Nel “rispetto del dolore della madre, del padre e dei familiari di Larimar”, Cosentino ribadisce le sue posizioni: “Come ho detto sin dall’inizio delle indagini, sono pronto ad accogliere il loro grido di dolore e l’ipotesi alternativa da loro prospettata (quella dell’omicidio ndr) ma ovviamente non posso impostare le mie indagini sul grido di dolore di una mamma”. Tradotto: “Procediamo per istigazione al suicidio perché al momento queste sono le risultanze investigative, ma è chiaro che se dovessimo essere in possesso di nuovi elementi non esiteremo a indagare, contro ignoti o contro noti, anche per l’ipotesi di omicidio paventata dalla madre. Capisco il suo dolore e la volontà che sia fatta luce ma non possiamo fare indagini su valutazioni di parte e sospetti”.

A far pensare a un gesto estremo anche un bigliettino scritto di suo pugno e indirizzato al fidanzato. “Il bigliettino è stato acquisito appena siamo venuti a conoscenza della sua esistenza e abbiamo svolto tutti gli accertamenti per ricostruire i suoi passaggi dalla mano della ragazza al destinatario, tramite un terzo soggetto. Insomma, non è stato trovato per caso”, ha confermato il procuratore durante la conferenza stampa sul caso. Al suo interno una dedica: “Ti amerò anche nella prossima vita”. Per Cosentino non ci sono dubbi: “Abbiamo elementi per dire che il bigliettino è partito da Larimar, che l’ha dato a un terzo, che l’ha dato al ragazzo”. 

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