L’appello di Giorgia Meloni: “Andate a votare. Abbiamo l’occasione di dimostrare che l’Italia è forte e libera”

«Ho fatto tutto quello che potevo, adesso tocca agli elettori». Alla vigilia del voto, Giorgia Melonitraccia un bilancio di questa campagna elettorale tanto breve quanto intensa, chiarendo che oggi, in questa giornata di silenzio elettorale, «sparirà» dai radar per trascorrere del tempo in famiglia. Così, nel momento in cui la macchina elettorale ha esaurito il suo tempo, l’ultimo messaggio che invia agli italiani è un invito a non disertare le urne, «indipendentemente da chi voteranno», perché «abbiamo un’occasione preziosa: dimostrare che l’Italia è forte e libera».

Lo fa in un colloquio con il Corriere della Sera e con un intervento a sua firma su La Verità. Nel primo la leader di FdI ribadisce di non voler dare nulla per scontato, smentendo però le ricostruzioni che la vorrebbero preoccupata di non farcela. «Sorrido quando le leggo, è l’esatto contrario», spiega, chiarendo che la presunta rimonta del M5S «è una narrazione che non esiste» e che anche il pareggio non è ipotesi che prenda in considerazione. È, sottolinea, «una questione matematica, non un’opinione». «Da una parte c’è una coalizione coesa, forte, credibile, con un programma unitario, dall’altra dei partiti. Non è una sfida tra un partito e l’altro», ricorda, guardando anche a dopo il voto: quali alleanze potrebbero generarsi dall’altra parte? «Lo dicano. Li ho sfidati a spiegarlo, nessuno lo ha fatto. Perché mirano solo all’inciucio, all’ennesima ammucchiata».

La conversazione con Paola Di Caro poi vira sul tema delle riforme istituzionali, nelle quale Meloni ribadisce di voler «coinvolgere tutti», ma di voler andare avanti comunque, di non essere disposta ad accettare veti. «È chiaro che deve esserci disponibilità da parte degli altri partiti a dialogare. Sennò che si fa?». «È una novità sapere che le cose si fanno solo se è d’accordo la sinistra…», commenta poi Meloni, rispondendo a una domanda sulla contrarietà di Salvini alle riforme a maggioranza. «Immagino – aggiunge – che Salvini capisca che, se diciamo che andiamo avanti con le nostre riforme solo se la sinistra dice sì, significa che oggi tocca al presidenzialismo, ma domani all’autonomia…».

Quanto alle ingerenze esterne sulla campagna elettorale italiana, l’ultima delle quali incarnata dalle sconcertanti parole di Ursula Von der Layern, poi corrette, Meloni ribadisce che «non siamo un pericolo» e ricorda che gli allarmi «non sono stati per nulla corali», con una differenza di atteggiamento tra stampa americana, più aperta, e osservatori europei più duri. «Questa narrazione su di noi – ricorda Meloni – è frutto dell’atteggiamento di una sinistraimpegnata dal primo giorno in una campagna denigratoria, mirata solo a ottenere endorsement non al bene del Paese. Sono andati in giro per il mondo a sputare addosso all’Italia, facendo un danno non a me, perché non mi tolgono voti, ma alla Nazione. È gravissimo».

Il tema delle ingerenze esterne torna anche nell’intervento che Meloni ha affidato alle colonne deLa Verità. «Questa delegittimazione a priori dell’esito delle elezioni non farà cambiare idea agli italiani, se un po’ ho imparato a conoscerli. Ma potrebbe far male all’Italia e questo lo trovo inaccettabile», scrive Meloni, ricordando i «tantissimi colpi bassi» arrivati nel corso di questa campagna elettorale, «aspra, scorretta, talvolta dolorosa, eppure bellissima», fatta di grandi manifestazioni di piazza e del calore della gente, ma anche di quell’«odio» cui è abituata da sempre e pure di fronte al quale «ogni volta mi sorprendo a sorprendermi».

Meloni quindi si sofferma sugli attacchi e le narrazioni talvolta «surreali», di cui è stata oggetto in queste, dalla questione femminile al fascismo, ricordando di non aver mai eluso il confronto, «pur sapendo perfettamente che agli italiani interessa sapere come risolvere i loro problemi di oggi». «Sono tanti e gravi i problemi che ci affliggono. Serviranno scelte coraggiose e ci sarà bisogno di unità», ricorda Meloni, aggiungendo che «mi piace pensare che Fratelli d’Italia possa essere il movimento politico che unisce gli italiani e che l’eventuale governo che dovesse nascere dalle urne possa rappresentare un grande messaggio di solidarietà e riscatto nazionale. Ognuno dovrà fare la propria parte».

«Cominciamo domani. Insieme», conclude Meloni, che in un altro passaggio ha auspicato che la domenica elettorale possa essere il giorno di «una grande festa di popolo» per gli italiani che finalmente avranno l’occasione di riscattare «la libertà di potersi scegliere un programma di cose da fare e delle persone per realizzarlo», dopo tante volte in cui «è stata mortificata nel corso nell’ultimo decennio». Trascorsi che non possono «essere la scusa per restare a casa e consentire che questa discutibile interpretazione della democrazia si perpetui ancora e ancora. Mai come adesso, siamo artefici del nostro destino. Mai come ora, gli occhi del mondo sono puntati su di noi. Abbiamo un’occasione preziosa: dimostrare che l’Italia è forte e libera».

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