L’Annunziata provocatrice ci prova anche con il capo dei Servizi Urso, e le prende di sana ragione su tutta la linea: “La Meloni non ha bisogno di lord protettori” (Video)

Proprio mentre il saluto di Giorgia Meloni all’assemblea di Vox volge al termine, inizia il programma diLucia Annunziata “Mezz’ora in più”, con Adolfo Urso promo ospite del talk di Rai3. Il presidente del Copasir non fa in tempo a sedersi che la conduttrice alza il ditino. Ha da eccepire qualcosa ma non sa bene che cosa. Lei come la sinistra tutta ha basato la campagna elettorale sui toni e sui temi della leader di FdI rivendicati in quella convention spagnola. Rinfacciatale un giorno sì e l’altro pure. Per cui l’Annunziata cerca un appiglio su cui polemizzare. Il tono è provocario. Cerca di mettere in difficoltà Urso, ma in difficoltà è lei. “Certo i toni sono ben diversi da allora”, ammette leggendo le agenzie e probabilmente ascoltando il video dell’intervento. L’ampiezza e l’importanza dei temi trattati  della leader di FdI non le lasciano spunti polemici. Non c’è proprio nulla da eccepire. Urso la incalza.

“Vede, Giorgia Meloni ha una visione pienamente condivisa della democrazia parlamentare bipolare e Fdi si è sempre battuta per l’unità del centrodestra. Giorgia Meloni ripropone lo stesso modello dell’unità delle forze di centrodestra in Spagna, così come in Europa. E auspica che una coalizione come quella italiana si realizzi anche nel Parlamento europeo”. Semplice, lineare. Annunaziata tace. Sul fronte Vox e Spagna non ha scampo e la conduttrice si rifugia in corner: il totoministri. Con tono sempre vuole sapere qualcosa sulla lista dei ministri, se non i nomi almeno se sia chiusa o no. Urso con molta calma la prende da lontano e fa notare come sia impossibile parlare di ministri quando ancora Giorgia Meloni non ha ricevuto l’incarico da premier. Questo giocare al gatto col topo alla conduttrice dà fastidio. E insiste.

Se venisse osservata, come sembra molto probabile, la data del 25 ottobre come possibile insediamento del governo,  vuol dire che siamo quasi in dirittura d’arrivo:  “Non si faranno all’ultimo minuto i ministri”, attacca quasi stizzita  l’Annunziata.  Urso non cade nella provocazione e prova a ricordare come il precedente governo ci mise tre mesi a trovare la quadra. L’Annunziata è ossessionata: “Mi conferma che la lista dei ministri è in stato avanzato? Lo è?”. E’ ossessionata, ma con Urso casca male. Il presidente del copasir replica ancora: “Io non ho alcuna conoscenza. Non ho chiesto alla Meloni la lista dei ministri”. “Eh, vabbene. Non le credo”, conclude un’Annunziata sempre più esasperata e provocatrice.

Urso ha proseguito con serenità olimpica mentre la conduttrice palesa nervosismo: il nostro sarà ”un governo politico a cui eventualmente vengono chiamati a partecipare anche qualche tecnico d’area che condivide pienamente il programma politico del governo”. L’Annunziata allora cambia ancora discorso e chiede dell’affidabilità internazionale di Giorgia Meloni. Alla luce anche dell’occhiuta “vigilanza” che ogni tanto la Francia o qualche Paese straniero rivendica sulla nostra politica e sul futuro governo. E riciccia la storia di Draghi, in qualche modo “lord protettore” della leader di FdI. ”Giorgia Meloni non ha bisogno di lord protettori e comunque ci sono le cariche dello Stato- la rintuzza Urso. “Il recente intervento del presidente della Repubblica è stato emblematico. L’Italia è un Paese sovrano, è un Paese democratico, che fa le sue scelte e queste scelte devono essere rispettate. E gli organi Costituzionali esistono per questo”.

”A settembre sono andato a Washington” e ”Giorgia Meloni agli occhi degli americani ma anche internazionali appare per quella che è ovvero una persona affidabile”, le ricorda. All’Annunziata va male su tutta la linea. Proca a coglierlo in castagna con la storia e parte con una sequela di domandine. Festeggerete il 25 aprile? ”Credo di sì, certamente, è una data storica del nostro Paese e qualcheduno prima di me ha detto che è la data in cui gli italiani hanno ritrovato la libertà”. E sul 28 ottobre, centenario della marcia su Roma, ha risposto: ”Potrebbe chiedermelo se fossimo degli storici o un’università. M credo che una forza di governo credo debba pensare a governare questo Paese e a farlo al meglio. Soprattutto in quei giorni in cui scadono alcune decisioni significative”. Applausi.

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