L’affondo di Crosetto: “Non è finita e non ci si ferma. La lotta alla mafia non si esaurisce con Messina Denaro”

«Non è finita. E non ci si ferma». Il ministro Crosetto riassume in poche, emblematiche parole, approccio e metodo di quella che per lo Stato è e continua ad essere una missione: la lotta alla mafia. Una guerra in corso che, come noto, solo pochi giorni fa, con l’arresto di Messina Denaro, ha segnato una importantissima vittoria dello Stato. E allora, dopo la premier Giorgia Meloni, a Palermo nel giorno dell’arresto del boss, oggi anche il titolare del dicastero della Difesa si è recato in città per ringraziare di persona gli artefici della cattura del padrino di Campobello di Mazara.

«La mia presenza qui è per ringraziarli, non solo per l’arresto di Matteo Messina Denaro. Sono qui per ringraziare i carabinieri per quello che hanno fatto e che continuano a fare, anche un minuto dopo una cattura importante. Anche dal giorno dopo l’arresto. Non ci si ferma», ha ribadito con fermezza Guido Crosetto da Palermo. Non è finita, insomma. Neppure dopo aver stanato e catturato un boss tra i più ricercati al mondo. Latitante – tra pizzini e connivenze – per tre decenni. Di più: «Non ci si ferma e non ci si può fermare», rilancia il ministro. Che poi, a stretto giro aggiunge anche: «La lotta a Cosa nostra non è conclusa con l’arresto di Messina Denaro. La lotta tra il bene e il male ci sarà per i prossimi secoli»…

Del resto, sottolinea in un altro passaggio del suo intervento palermitano Crosetto, «in Italia, molto spesso in alcune regioni, la lotta tra il bene e il male è la lotta dello Stato contro la criminalità organizzata. Una criminalità che diventa potente. Che cresce nel tessuto economico. E che in periodi di crisi ha più possibilità di crescere». E, ha aggiunto Crosetto: «È una criminalità che genera paura. Poi la paura diventa omertà e rende più difficile la lotta dello Stato», sostiene ancora il ministro. Che poi conclude: «La mafia ha subìto colpi molto forti. Abbiamo anni di successi e una crisi della mafia dovuta ai colpi inferti dallo Stato. È una lotta che continua».

E infine, a dimostrazione di un perenne work in progress, il ministro della Difesa ha aggiunto anche: «Oggi sono state arrestate sette persone perché già un’ora dopo la cattura di Messina Denaro chi lo ha arrestato ha ripreso il proprio lavoro, in servizio per lo Stato.  Sono venuto a ringraziarli non solo e non tanto per l’arresto di Messina Denaro, ma soprattutto per il lavoro che fanno ogni giorno. Che hanno fatto nei mesi e negli anni prima. Per il sacrificio con cui lo fanno e per il lavoro fatto dal minuto dopo l’arresto Messina Denaro».

E allora: «Il lavoro continua, le persone che fanno questo lavori rappresentano lo Stato. Sono tutti noi – ha aggiunto Crosetto –. Rappresentano la parte pulita dello Stato che cerca di fermare chi vorrebbe combattere la legalità. La mia presenza qua è per ringraziarli per quello che hanno fatto».

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