La variante Delta terrorizza l’italia: 81 casi in Lombardia

La variante Delta fa registrare già 81 casi in Lombardia. Non c’è solo il caso della la palestra Virgin dove intanto il focolaio si sta espandendo: i casi infatti sono saliti a 12, una persona è ricoverata; e si attendono i risultati sulla tipologia di variante che ha contagiato le altre 11 persone. Sono infatti 81 finora i casi di variante Delta rilevati in Lombardia sul totale delle varianti sequenziate; che dal 20 dicembre 2020 al 14 giugno 2021 ammonta a 16.638. Lo riferisce  il “Corriere della sera” che fornisce dati avuti in esclusiva.

La più presente tra le varianti è quella Alfa (la variante inglese), con 11.373 casi. Seguono la variante Gamma (la brasiliana, con 283 casi) e la Beta (la variante sudafricana, con 79 casi). In 786 casi sono state sequenziate varianti che non mostrano un aumento della trasmissibilità o di causare una malattia più grave: ossia quelle che non sono Voc (Variants of concern). In 4.036 casi invece gli sceinziati hanno  sequenziato la variante originale isolata in Cina a Wuhan:la cosiddetta “wild- type”.

Mentre si passa in zona bianca quasi ovunque torna l’incubo delle varianti a funestare  questo assaggio di normalità ritrovata. Osservando le quattro varianti isolate finora, inoltre, da notare è un significativo aumento di casi di mese in mese. Come riporta il Corriere, infatti, “quella inglese è passata dai 20 di dicembre ai 4.342 di maggio; quella sudafricana da 1 a 30, e quella brasiliana da 3 a 120. Quella indiana – la variante Delta- si è palesata ad aprile con due casi: a maggio altri 70, a giugno per ora 9.

I virologi e gli infettivologi invitano alla massima attenzione.  Fabrizio Pregliasco sostiene che  la presenza di variante Delta è ancora “sottostimata: per questo dobbiamo fare più tracciamento e genotipizzazioni: se lo facciamo ora riusciamo ad evitare il peggio”. Invita alla cautela:  “Sia chiaro che il vaccino ci protegge anche da questo tipo di variante. Ma non impedisce il contagio quanto piuttosto l’aggravamento”.

Il virologo sostiene che la variante Delta ha un 50 per cento di contagiosità in più rispetto alle altre;  e determina un rischio di finire in ospedale nei quindici giorni successivi all’inizio del contagio di 2,6 volte maggiore. Dunque, “È necessario aumentare i tracciamenti ed impedire così il diffondersi della variante”. Questo, comunque,  dice Pregliasco al Corriere, «deve darci la spinta a vaccinarci: nonostante la variante abbia una maggiore capacità di “bucare” la copertura, il vaccino evita l’infezione da variante tra il 70 e l’80%; e mantiene il 95% di capacità, con due dosi, di evitare le forme di infezioni più gravi».

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