La sinistra scambia il saluto militare per saluto romano. La Russa: “A sinistra si fa scempio della storia”

«Tra farneticanti accuse, paranoie e fake news a sinistra si fa scempio della storia e si confonde un saluto militare rivolto alle Autorita’ con un saluto romano. Nel corso della Parata del 2 giugno, il presidente del Senato La Russa ha rivolto applausi convinti e di stima a tutti i reparti che hanno sfilato. Se qualcuno non conosce la storia del GOI (Gruppo Operativo Incursori) lo invitiamo a studiare cosi’ da evitare in futuro ulteriori brutte figure». Così Emiliano Arrigo, portavoce del presidente del Senato.

Il braccio alzato del militare inquadrato, infatti, è per “l’attenti a sinist”, che è il saluto alla tribuna autorità che fanno tutti i reparti che sfilano. E il grido “Decima” è poi il motto del Goi (il Gruppo operativo incursori del Comsubin) e non c’entra con la X Mas della Repubblica sociale ma è la Decima della Marina Militare del Regno che ha operato fino al 1943 e che è il precursore degli incursori di Marina.

Non è peraltro una novità di quest’anno: anche nelle edizioni precedenti della Parata ai Fori la compagnia ha scandito il motto passando sotto la tribuna delle autorità. Interviene anche il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan. «Trovo surreali e farneticanti – attacca – le accuse di chi ritiene che nel corso della tradizionale Parata del 2 giugno ci sarebbero stati gesti e pose che ricondurrebbero al ventennio fascista. Dispiace che in una data come quella del 2 giugno, che dovrebbe unire tutti gli italiani, qualcuno non perda occasione per mancare di rispetto ai nostri militari che ci tutelano in Italia e all’estero rischiando la propria vita».

«L’Italia intera festeggia e si ritrova in un appuntamento unificante come la Festa della Repubblica, che celebra i valori della nostra Costituzione e la coesione del popolo italiano anche attraverso la bellissima e tradizionale parata militare. Ma essendo la prima parata con il Governo di Giorgia Meloni in carica, una certa sinistra si deve inventare la presunta matrice fascista di un saluto ed un coro che rientrano invece nella tradizione militare e nulla hanno a che fare con le improbabili denunce di chi vede fantasmi inesistenti ovunque. Le straordinarie gesta degli incursori italiani della Comsubin e le loro ritualità sono celebrati da sempre dalle istituzioni repubblicane e quindi difficilmente possono essere preda di una ‘cancel culture’ da strapazzo priva, in questo caso più che mai, di qualsiasi fondamento storico». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.

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