La Segre denuncia Chef Rubio, e lui fa il pianto alla Maddalena: “Hanno identificato solo me, è la mafia sionista”

C’è anche Chef Rubio, nome d’arte di Gabriele Rubini, tra i presunti autori delle minacce sul web contro la senatrice a vita Liliana Segre segnalati nella denuncia presentata nei giorni scorsi ai Carabinieri di Milano. Noto per le sue posizioni critiche verso Israele, già nel 2019 era stato denunciato per istigazione all’odio razziale per un tweet in cui definiva “abominevole” lo Stato ebraico.

Chef Rubio, presentatore televisivo ed ex giocatore di rugby, ieri ha rilanciato alle accuse. Nessun segno di ripensamento. Dopo la scoperta di essere tra le 24 persone  denunciate ai carabinieri dalla senatrice a vita ha scritto alcuni tweet incendiari. «Volevo informare la mafia sionista che mi perseguita ormai da quasi dieci anni – ha scritto su Twitter Gabriele Rubini – che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo prima ancora del sottoscritto che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo prima ancora del sottoscritto».

Chef Rubio, che da tempo critica in modo pesante Liliana Segre, non solo ha affermato di non averla mai minacciata bensì invitata a «condannare i crimini di Israele», ma ha rilanciato: chiedere «di denunciare i crimini della colonia di insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste». E ancora: “Come mai solo 24 denunciati e di questi 23 sono fake account e l’unico reale è il mio?”.

Da qui l’ennesimo ping pong sui Social, terreno sempre più fertile per gli haters. Un “odio sparso in rete”, si legge in un tweet, da cui è scaturita la denuncia della senatrice Segre a Chef Rubio, l’unico identificato e noto, insieme a 23 persone, tra suoi follower e altri che account che dovranno essere identificati. Negli ultimi mesi, anche via email, hanno inviato messaggi di “odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte”. Tramite il suo avvocato, Vincenzo Saponara, martedì scorso, Liliana Segre ha presentato una formale denuncia alla Sezione Indagini Telematiche del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dell’Arma.

Solidarietà e vicinanza a Liliana Segre sono state espresse anche da Matteo Renzi: «Liliana Segre ha denunciato chi l’ha insultata sui social. E ha fatto benissimo. Come ha fatto benissimo GiorgiaMeloni a denunciare chi minacciava sua figlia». Per il leader di Iv, «sui social è giusto criticare. Ma basta con insulti, minacce, offese. Punire chi diffama è una questione di civiltà». Solidarietà alla senatrice a vita anche da parte di Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia nel Parlamento Europeo: «I messaggi di odio, di carattere antisemita, e le minacce di morte, inviati via social alla senatrice a vita Liliana Segre» sono «indegni e criminali». «Fatti così gravi – sottolinea l’eurodeputato – ci rafforzano nell’impegno a contrastare, con sempre maggiore determinazione, qualsiasi rigurgito razziale che alberga nelle nostre società».

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