La sberla del Generale Figliuolo alle Regioni: “Occhio, questo non va bene”

Il commissario straordinario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, parlando dell’avvio della scuola a settembre, ha reso noto a Morning News su Canale 5 che “abbiamo nove Regioni che viaggiano dal 77 al 50% di personale scolastico non vaccinato, e questo non va bene. Quindi è importante che soprattutto in quelle Regioni si convinca il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il Paese”.

Figliuolo ha inoltre confermato di avere chiesto alle Regioni un elenco preciso e aggiornato del personale scolastico, docente e non docente, che ancora non ha ricevuto la vaccinazione. La lista dovrebbe pervenire al commissario straordinario entro il 20 agosto. Il generale ha quindi precisato che “è importante sapere quante sono le mancate adesioni a livello numerico, sempre nel rispetto della privacy, e quante di queste potrebbero dipendere dalla problematica sanitaria di persone che non possono vaccinarsi. Questa mappatura è importante per capire come procedere e che cosa fare”.

Anche la ministra per la famiglia e le pari opportunità Elena Bonetti, intervenuta ad Agorà Estate, su Rai 3, ha parlato di come inizierà l’anno scolastico, ribadendo che la scuola in presenza è un diritto ma che deve essere aumentato il ritmo delle vaccinazioni, l’unico modo per poter avviare l’anno in presenza. Per quanto riguarda l’obbligo di mascherine a scuola, secondo la ministra l’anno scolastico ripartirà con le protezioni perché siamo ancora in una situazione che richiede prudenza, sottolineando che il governo vuole superare la didattica a distanza. E per riaprire la scuola in presenza, Bonetti ha tenuto a dire che deve aumentare la vaccinazione anche tra i più giovani. Ha poi aggiunto: “Considereremo seriamente all’interno del governo l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per chi lavora nella scuola che ha una grande responsabilità”.

Del resto, proprio il generale Figliuolo aveva detto chiaramente che l’obiettivo prossimo della campagna vaccinale era proprio quello di estendere la vaccinazione agli studenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Aveva poi puntualizzato che “vaccinare i ragazzi è importante, perché sottraiamo persone che potrebbero ammalarsi, bloccando la circolazione del virus, che varia e contromanovra a seconda di ciò che facciamo”. Naturalmente però, tutto dipenderà dall’arrivo dei vaccini, dal lavoro di squadra che si sta facendo con le Regioni, con le Province autonome, la Difesa, la Protezione Civile, la Croce Rossa, l’associazionismo e l’associazione nazionale alpini. E da quanti vorranno effettivamente vaccinarsi.

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