La sberla ai balneari: nessuna proroga

In Italia «l’uso di concessioni pubbliche per i beni pubblici, come le spiagge, non è stato ottimale». «Ciò implica una significativa perdita di entrate visto che queste concessioni sono state rinnovato automaticamente per lunghi periodi e a tassi molto al di sotto dei valori di mercato». Il Country Report sull’Italia incluso nel pacchetto di primavera del semestre europeo è un messaggio neanche troppo velato al Parlamento italiano affinché si dia da fare per una pronta approvazione del ddl Concorrenza che è una riforma qualificante all’interno del percorso previsto dal Pnrr e, dunque, una precondizione per l’ottenimento di ulteriori tranche di aiuti.

Un messaggio che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva già recapitato ai partiti e al presidente del Senato (dove il ddl è in discussione) la scorsa settimana. Insomma, le concessioni balneari devono essere messe a gara alla loro naturale scadenza di fine 2023, limite confermato anche dal Consiglio di Stato. Oggi la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama dovrebbe definire il calendario d’Aula per accelerarne l’arrivo come auspicato dal premier. Ma l’accordo in maggioranza ancora non c’è.

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