La Russia avvisa: “Se continuerete a dare armi all’Ucraina potremmo colpire i Paesi Nato”

Nel 62esimo giorno di conflitto in Ucraina la guerra non conosce sosta: anzi, l’annuncio dell’arrivo di nuove armi dall’Occidente scatena la reazione ferma della Russia che minaccia il rischio di un’escalation.

Il governo russo ha infatti replicato duramente alle affermazioni del ministro delle Forze armate britanniche, James Heappey che aveva spiegato che gli alleati forniscono all’Ucraina armi con gittate che permettono a Kiev di colpire obiettivi nel territorio russo, e che la Gran Bretagna considera eventuali azioni ucraine in Russia – per «colpire in profondità le linee di rifornimento» – perfettamente legittime.

Maria Zacharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha scritto sul suo profilo Facebook che la Russia potrebbe — seguendo la stessa logica — ritenere altrettanto legittimo prendere di mira «in profondità le linee di rifornimento» ucraino fin «dentro quei Paesi i quali trasferiscono all’Ucraina armi» che pure producono «morte e distruzione». Finora, Mosca ha colpito i convogli che trasportavano armi dell’Occidente in Ucraina solo dopo che queste erano entrate nel territorio di Kiev. Un eventuale attacco contro il territorio di un Paese Nato, secondo l’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica, comporterebbe la reazione automatica di difesa dell’intera Alleanza.

Le forze Ucraina impegnate nella difesa del territorio stanno allestendo la difesa di Zaporizhzhia, nel sudest del paese, in previsione di un possibile attacco russo da sud. Lo rende noto il ministero della Difesa britannico, citando il rapporto con cui l’intelligence del paese aggiorna la situazione sul campo via Twitter.

“Ciao a tutti, grazie di tutti i messaggi di supporto che mi avete mandato. Sono vivo, ho solo febbre molto alta, alcune ferite in varie parti del corpo. Per fortuna nulla di rotto. Grazie ancora a tutti per il supporto”. Lo ha scritto, sul suo profilo Istagram, Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore di 29 anni andato a combattere in Ucraina a fianco dell’esercito di Kiev.

Il pool antiterrorismo della Procura di Milano, guidato da Alberto Nobili, ha intanto aperto un’inchiesta conoscitiva, quindi senza titolo di reato né indagati, sulla vicenda di Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore di 29 anni andato a combattere in Ucraina nelle brigate internazionali, a fianco dell’esercito di Kiev. Dopo che per un giorno non si sono avute notizie del giovane, e si era temuto per la sua morte, ieri sera è arrivato sui social un aggiornamento con sui si rassicurava che è sopravvissuto con tutta il suo gruppo all’attacco russo a Mariupol. L’indagine, al momento esplorativa, punta a capire se c’è un eventuale giro di arruolamento illegale o di mercenari. Il pm Alberto Nobili ha delegato la Digos ad effettuare tutti gli accertamenti opportuni per chiarire i contorni della vicenda e quindi, si suppone, anche per sentire l’ex calciatore e i componenti del suo gruppo. Da quel che si sa, Vavassori è partito per l’Ucraina per una sua personale decisione e a sue spese. A far scattare l’allarme, poi rientrato, era stato un messaggio apparso sul suo profilo social e da lui affidato per la gestione a una persona di fiducia.

Pubblicato da edizioni24

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