La Russa: unità e coesione. E cita Pertini e Tatarella. Poi nota: “Non bisogna temere le riforme”

“Sarò inflessibile nel difendere i diritti di maggioranza e opposizione”. Esordisce così Ignazio la Russa nel suo discorso d’esordio da presidente del Senato. Che chiude sempre ricorrendo alla stessa promessa. “Con tutte le mie forze cercherò di essere presidente di tutti. Ve lo giuro”. E ringrazia chi lo ha votato e anche chi lo ha votato pur non facendo parte del centrodestra:un pacchetto di voti che da subito crea polemiche e imbarazzi nell’opposizione con la caccia ai “responsabili”.

La Russa ha toccato molti punti nel suo discorso – l’Europa, la violenza contro le donne, la necessità di adoperarsi per la pace, la questione dei profughi ucraini, la lotta alla criminalità –  che ha rappresentato un invito alla distensione, alla costruzione di una memoria comune: non a caso ha citato sia Sandro Pertini che Pinuccio Tatarella, il “politico che mi ha insegnato il valore dell’armonia in tanti anni di militanza e di difficoltà”. Ma ha voluto anche ricordare il padre, Antonino La Russa, che fu senatore del Msi.

Lo stesso invito all’armonia, evocato citando Tatarella, era sotteso alla scelta, nel parlare degli anni bui del terrorismo, di citare il commissario Calabresi, Sergio Ramelli e Fausto e Iaio. “Mi inchino alla loro memoria”.

Sul discorso di Liliana Segre il presidente del Senato ha detto: “Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il  primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità”. E non manca di ricordare una frase di Luciano Violante che, da presidente della Camera, auspicò una comunanza di ideali e di valori tra cui quella della Liberazione.

Tra i punti toccati anche quello, cruciale, delle riforme. “Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo”. E qui La Russa ha aggiunto di credere “che il Senato possa farlo, in vari modi: l’importante è che ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme”.

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