La Procura indaga per terrorismo contro i no vax: “Facciamoli caga** sotto”

No vax contro tutti: politici, medici, giornalisti. Su Telegram entra nel vivo l’offensiva di chi tifiuta i vaccini e Green pass con la pubblicazione di liste e dati personali. Con insulti e minacce indirizzate a politici, medici e giornalisti. E così, dopo l’intervento del Garante, entra in campo la Procura che indaga per istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo. Mentre il Copasir sarebbe pronto a chiedere un’informativa al governo… Eppure, dopo le minacce a Di Maio, Salvini e Meloni. Dopo le sanguinose accuse contro tutti, su Telegram prosegue la mobilitazione degli anti-vaccinisti. Che non paghi di aver insultato e minacciato a destra e a manca, ora mettono nel mirino la sede dell’esecutivo.

Dunque, a quanto apprende l’Adnkronos, nell’ambito dell’attività di monitoraggio della polizia postale sulle chat no vax dove si incita alla violenza. E dove sono comparse minacce a diversi esponenti politici, alcuni canali Telegram sono stati segnalati alla procura di Torino per ottenerne l’oscuramento. In particolare, sempre l’agenzia di stampa fa sapere che la procura di Torino sta indagando sul canale Telegram no vax “Basta dittatura!”. Nel fascicolo, aperto a carico di ignoti in concorso, si ipotizzano i reati di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo e dall’utilizzo di strumenti informatici e telematici.

Del resto, come riporta la Repubblica in queste ore, nella chat Telegram “Basta dittatura” – che può contare al momento su «oltre 40mila iscritti» – questa mattina è apparso «l’invito a “far cagare un po’ sotto anche il governo”. E quindi, allegati: numero di telefono dell’ufficio del presidente del Consiglio. La pec. Il numero dell’ufficio per la Comunicazione. Quello per il programma di governo. Il nominativo e numero diretto fisso del capo di quest’ultimo ufficio». E anche se in realtà quelli postati sono numeri pubblici, reperibili facilmente online, resta il fatto che la strategia utilizzata dagli anti-vaccinisti è quella dell’intimidazione. Della minaccia.

Una tecnica inaccettabile che non ha risparmiato nessuno: medici, politici, giornalisti, di cui i no vax hanno pubblicato sulle loro chat liste, dati e riferimenti personali (con tanto di nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico), costringendo il Garante a intervenire. Pronti a colpire ai fianchi e a delegittimare istituzioni e media. Per questo, nelle ultime settimane i no vax hanno continuato ad alzare il tiro delle minacce e delle ritorsioni, con episodi ora oggetto di indagini da parte della polizia giudiziaria. E per questo l’avvio di settembre si preannuncia difficile sotto il profilo dell’ordine pubblico. E non solo

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