La mossa di Letta, come Noè, imbarca di tutto: Sardine e comunisti, pur di scaricare Conte e 5 Stelle

Preparare un “piano B”, che consenta al Pd di smarcarsi dall’alleanza con il M5S alle politiche. Enrico Letta ha accelerato il percorso per scaricare Giuseppe Conte, avvicinandosi agli altri possibili alleati, che non possono che essere la sinistra alla sua sinistra, gli ambientalisti e i movimenti, a partire dalle Sardine. Una strada che i vertici dem stanno battendo in occasione delle amministrative, stringendo già a livello locale queste alleanze, che di fatto segnano un ritorno al passato a fronte della tanto sbandierata novità del “campo largo”.

Mentre i rapporti con il M5S, complici anche le posizioni sulla guerra, si fanno sempre più tesi, il problema di Letta resta quello di impedire al centrodestra di arrivare al governo, come ribadito anche in occasione di un comizio elettorale a Sesto San Giovanni. Al fianco di Nicola Fratoianni, il segretario dem ha molto insistito sulla necessità di costruire una coalizione larga e vincente per cercare di bloccare la nascita di «un governo della destra guidato da Meloni e Salvini».

Dunque, Sinistra italiana deve essere della partita. Ma Sinistra italiana, giusto ieri, ha ufficializzato il patto con Leu e Europa Verde per dare vita alla nuova aggregazione “Alternativa Comune”, con la quale il Pd è già pronta a siglare un accordo. La nuova formazione sostiene la candidatura alla presidenza della Regione Lazio dell’attuale vicepresidente Daniele Leodori. L’operazione laziale avrebbe il benestare dei vertici del Pd e dello stesso Nicola Zingaretti, che al grido di basta «fighettismo» ha però chiuso a Calenda. L’operazione nel Lazio rappresenterebbe un banco di prova anche per le politiche, dove l’attuale sistema elettorale, con i suoi collegi uninominali, impone di stringere alleanze o di rassegnarsi alla cancellazione.

Ma esperimenti simili, sebbene con partner diversi, si registrano anche in altri territori. In Campania, per esempio, il Pd guarda ai movimenti fondati da Vincenzo De Luca e Clemente Mastella, rispettivamente Campania Libera e Noi Campani. In Emilia Romagna, invece, il disegno è quello di tirare dentro le Sardine, per altro già messo in atto con l’elezione nelle liste Pd di Mattia Santori a Bologna, e il movimento “Emilia coraggiosa” di Elly Schlein. Poi ci sono la Sicilia con al Sardegna con i Progressisti di Massimo Zedda.

«Ovviamente, Letta mette sul piatto posti in Parlamento nei collegi (che saranno sottratti al Pd)», scrive il Giornale, che sull’edizione di oggi ha fatto una panoramica delle manovre con cui, è il titolo dell’articolo, «attorno al Pd crescono i cespugli ambientalisti». Un cambio di strategia rispetto al “campo largo” e a Conte che, si legge ancora nel pezzo, sarebbe stato sollecitato a Letta «anche dalle parti del Quirinale».

Pubblicato da edizioni24

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