La ministra Dadone con i piedi sulla scrivana dietro il Tricolore: “Festeggio così l’8 marzo”. Ma così offende le donne italiane…

Come festeggiare la Festa della donna? Con i piedi sulla scrivania, in una posa sguaiata, su una scrivania del ministero, con la bandiera tricolore dietro. Protagonista di questa “coraggiosissima” iniziativa, in occasione dell’8 marzo, è la grillina Fabiana Dadone, ministra delle Politiche giovanili del governo Draghi, che su Fb si mostra in quella posa, a suo dire, di sensibilizzazione sulla sua condizione femminile. Solo perché indossava le scarpe rosse contro il femminicidio…

Ho 37 anni e sono una “ragazzina” (per questo Paese) ma faccio il Ministro, non sono sposata ma scelgo ogni giorno di stare col mio compagno, ho due figli bellissimi che portano il mio cognome pur non essendo ragazza madre, amo la musica rock pesante ma non mi vesto in maniera alternativa, guardo film strappalacrime ma sono emotivamente fredda come il ghiaccio….”,ci fa sapere, come didascalia, la Dadone.E guai a obiettare sulla volgarità della messinscena, in una sede istituzionale, con la bandiera italiana alle spalle. Guai a farle notare che per le istituzioni servirebbe rispetto e non bastano le scarpe col tacco rosse per conferire autorevolezza e dignità a quella foto scomposta. Guai a criticare, si rischia di beccarsi anche l’accusa di maschilismo dalla ministra Dadone, così convinta di sè e della sua foto.

Anche perché il messaggio, sotto la foto, più che una celebrazione della figura femminile, sembra un’apologia di se stessa.“Sono un ammasso di stereotipi e nel corso della vita mi è stato fatto notare molte volte. Cara Fabiana, sei così giovane come puoi essere un Ministro? La politica non si addice di più agli uomini? Chi si occupa dei tuoi figli quando sei a Roma? Non sei troppo bassa rispetto a come la TV ti fa apparire? Non sei troppo graziosa per essere presa seriamente? Non sei troppo trascurata nell’abbigliamento per ricoprire ruoli istituzionali? In questa giornata tanto evocativa e tanto attenta al politically correct, vorrei dire con molta onestà che sul fronte della parità di genere c’è ancora molta strada da fare. Una strada in salita e piena di ostacoli culturali che dobbiamo avere la forza di affrontare con tutta la tenacia che abbiamo nel cuore. Buon 8 marzo a tutte!”.Sotto quel post, il commento di una donna sintetizza la reazione di tante persone a quella immagine. “Mi vergogno di averla conosciuta e di aver votato per voi con questo misero commento. Le Donne sono altre…”. E un’altra: “Farsi immortalare con i piedi sulla scrivania sarebbe segno di emancipazione ???”. “Però i piedi sulla scrivania se li poteva anche risparmiare! Povera Italia…”.

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