La Merkel insiste, l’Italia sta perdendo troppo tempo. La commedia di Conte e Pd, nel vano tentativo di convincere i grillini scontenti, ha rotto: Mes si, o addio aiuti

Angela Merkel e Europa stanno perdendo la pazienza. Nonostante il Mes sia cosa fatta, i ritardi nell’ufficializzazione da parte del governo Conte, sta facendo arrabbiare i capi.

La stessa cancelliera Merkel ha ricordato che la decisione spetta all’Italia, che sono stati creati strumenti anticrisi con la Banca europea degli investimenti, le linee di credito precauzionali del Mes e i prestiti per le casse integrazioni nazionali (programma Sure): “Tutti possono ricorrere a tali strumenti. Non li abbiamo creati perché restino inutilizzati”.

Ma Conte ha un problema: i numeri risicati in maggioranza. E a parte dei Grillini il Mes non va giù.

Ma in questo momento storico, permettere che si presentano dubbi sull’accettazione del Mes anche ad altri paesi della comunità europea, non è più tollerato. Gli interessi seppur minimi ci sono, e l’Europa vuole fare cassa.

Se l’Italia non usa il Mes, perché preoccuparsi tanto di moltiplicare gli aiuti? Insomma perché un paese altamente indebitato, costretto a pagare oneri del debito corrispondenti a vari punti di Pil, possa rinunciare a un risparmio che secondo il Mes potrebbe arrivare a 7 miliardi in 10 anni rispetto al costo delle emissioni nazionali?

Insomma, ora basta teatrini e commedie: Conte è avvisato. E se credeva di poter trattare l’Europa come gli italiani, significa che non aveva capito nulla.

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