La Lazio ferma la corsa scudetto del Napoli. A segno Vecino

La Lazio espugna il Maradona: 0-1 grazie ad un gol di Vecino. Napoli costretto a deporre le armi dopo un’eternità: non aveva finora mai perso in casa. Gara tirata fino in fondo, ma il derby tra tecnici toscani se lo aggiudica Sarri con una tessitura tattica da applausi e moltissima intensità. Sontuosa la prestazione di Luis Alberto tra i biancocelesti, appannati Kvara e Osimhen dall’altra parte. Gli azzurri avevano perso soltanto con l’Inter: la distanza dalle inseguitrici resta siderale, ma perdere resta sempre uno schiaffo.

Squadre speculari, assonanze tattiche evidenti, allenatori che predicano possesso e tagli. La sfida toscana tra Spalletti e Sarri inizia già fuori dal campo. Sul rettangolo erboso scendono i migliori a disposizione: Osimhen, Kvara e Lobokta; Immobile, Milinkovic e Luis Alberto, i rispettivi traini attesi. Parte senza tentennamenti la Lazio, per nulla intimorita dal boato incessante del San Paolo. Piazzato che spiove in area, girata di testa di Vecino e Di Lorenzo che salva sulla linea. Sudore freddo che si infila tra le scapole. Il Napoli prova a scuotersi, prende campo, ma sono di nuovo i biancocelesti a rendersi insidiosi: al 20′ Kim mura con una natica una conclusione a botta sicura di Milinkovic. Un rischio che desta dal torpore la squadra di Spalletti. Prima Anguissa sfiora la traversa con un siluro da fuori. Poi Osimhen non impatta per un’incollatura su suggerimento di Lozano. Equilibrio al giro di boa. Lazio che sfoggia ancora una volta trame difensive intriganti. Azzurri che giostrano, ma per ora con relativo costrutto.

Zero cambi a inizio ripresa. Spalletti predica calma per provare a venirne a capo. Sarri ha appoggiato sul campo un congegno intricato da divelgere. Ci provano ancora Osihmen e Kvara, ma le loro conclusioni sibilano a lato. Crescono d’intensità gli azzurri: Zielinski su suggerimento di Osimhen esplode una conclusione a lato di un soffio. Intuisce il momento e prova ad alzare il baricentro Sarri, iniettando esperienza ed energie fresche: dentro Pedro per Felipe Anderson. Nel momento più rovente da maneggiare, la Lazio però passa. Kvara respinge un pallone al limite, Vecino – che scherma la difesa al posto di Cataldi nell’intuizione sarriana – sopraggiunge di controbalzo e la stappa a sorpresa. Spalletti prova a dare una sferzata mettendo dentro Elmas e Politano e accettando di sbilanciarsi togliendo Anguissa. Spinge furente adesso il Napoli. Succede di tutto a dieci dalla fine: Osimhen centra la traversa di testa su corner, poi Provedel è monumentale su Di Lorenzo. Ora entra anche Simeone al posto di Zielisnki, azzurri completamente protesi in avanti. Lazio rapida nelle ripartenze in campo largo: a ridosso del 90′ steso Cancellieri al limite. Piazzato di Milinkovic che si stampa sull’incrocio. Il Napoli seguita a provarci, ma non cambia più niente. Impresa Lazio, prima sconfitta stagionale degli azzurri al Maradona.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera (94′ Zedadka); Anguissa (68′ Politano), Lobotka (81′ Ndombelé), Zielinski (81′ Simeone); Lozano (68′ Elmas), Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Patric, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic-Savic, Vecino, Luis Alberto (83′ Cataldi); Felipe Anderson (59′ Pedro), Immobile, Zaccagni (81′ Cancellieri). All. Sarri

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