La Lamorgese ora fa la dura e fa piangere la Bellanova: “Basta, non regolarizziamo più nessuno”

“I migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione”. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, corre ai ripari di fronte all’emergenza sbarchi e lancia un segnale di rigore da parte del governo.

E assicura “garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali”. Dal Viminale, insomma, arriva un formidabile esempio di come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.

Lamorgese, intervistata dal Corriere della Sera, ha vantato i contatti internazionali avuti in questi giorni: il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin e l’omologo tunisino, nonché presidente incaricato, Hichem Mechichi, insieme al presidente della Repubblica Kais Saied. Al primo “ho detto che la crisi tunisina – ha spiegato Lamorgese – non può essere gestita da un solo Paese per tutta l’Europa.

E ho ottenuto dalla commissaria all’Immigrazione della Ue, Johansson, l’impegno ad andare quanto prima insieme in Tunisia. Perché una crisi economica con effetti migratori così rilevanti si risolve soprattutto sull’altra sponda del Mediterraneo”. Coi secondi “abbiamo concordato per agosto un incremento di rimpatri sui voli bisettimanali” e “sollecitato anche modalità più flessibili per il rimpatrio. Un gesto simbolico da parte della Tunisia, magari anche con l’utilizzo di navi per effettuare un numero consistente di rimpatri”.

Insomma, dopo aver lanciato messaggi sul fatto che l’Italia aspettava a braccia aperte i migranti, a partire dal decreto per la regolarizzazione fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, ora che esplodono tutti i problemi delle politiche immigrazioniste, il governo cerca di invertire la rotta. Ed è chiaro il peso dell’emergenza sanitaria, benché Lamorgese provi a spostare l’attenzione su altro. “Le comunità locali sono giustamente sensibili al tema, con una particolare attenzione dei sindaci e dei presidenti di Regione rivolta ai migranti irregolari”, ha ammesso la titolare del Viminale, secondo la quale però “il problema dei controlli anti Covid-19 riguarda anche tutti gli stranieri che giungono in Italia”. Ma le navi quarantena servono per i clandestini. “Stiamo lavorando per una seconda nave da posizionare davanti alle coste calabresi”, ha spiegato il ministro, mentre il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, annunciava da La Stampa: “Sullo Ius culturae non mollo”.

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