La grande porcata, PD e M5S cancellano i Decreti sicurezza. L’accordo ad un soffio: porti aperti, vincono le Ong: via le maxi-multe

Non c’è due senza tre. Il terzo incontro al Viminale con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non è bastato per mettere un punto definitivo sul Dl Sicurrezza, le forze di maggioranza non trovano un accordo definitivo per superare il Dl  di Matteo Salvini e per questo si rincontreranno di nuovo oggi, giovedì 9 luglio.

Il testo analizzato però sarà diverso e contiene modifiche sostanziali  volute dei grillini e altri desiderata di quattro partiti che sostengono il Governo. 

La Lega protesta perché il nuovo testo conterrebbe “regali” ai trafficanti delle Ong. Per quanto riguarda le multe alle Ong si ritorna al codice penale, anche se per chi non rispetta il diritto di navigazione la sanzione verrà perlomeno raddoppiata (al momento la multa è di 516 euro). Insomma, addio alle super-multe contro le Ong: un assist perfetto per farle tornare in mano Viai grandi centri (limite di 100 posti al massimo) a favore delle piccole strutture diffuse sul territorio, sul modello dello Sprar, cancellato da Salvini per realizzare il Siproimi aperto ai soli rifugiati.

Soddisfatto, a nome del Pd, il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri. “La cosa più importante”, ha sottolineato, “è che oggi (ieri ndr) si è sancita in modo definitivo la volontà di tutte le forze di maggioranza di andare ben oltre i rilievi espressi dal capo dello Stato sui dl Salvini (che era la precedente ‘linea del Piave1 del M5S, ndr), intervenendo in profondità per azzerare gli effetti negativi che hanno determinato”. 

La Lamorgese oggi presenterà il nuovo testo di mediazione (nella bozza in discussione si parla di dossier immigrazione, la sicurezza non viene toccata) dove troveranno spazio l’abolizione delle multe milionarie alle navi ong, l’ampliamento dei permessi speciali a chi rischia di subire “trattamenti inumani e degradanti” nel proprio Paese; il dimezzamento dei tempi di trattenimento nei Cpr (da 180 a 90 giorni); l’iscrizione all’anagrafe comunale per i richiedenti asilo; l’allargamento dell’accoglienza nel Siproimi; l’intervento sulla “tenuità del fatto” chiesto da Mattarella. 

Resta improbabile, però, che il dl sia portato in Consiglio dei ministri prima di settembre: l’ingorgo parlamentare ne metterebbe a rischio la conversione. 

Pubblicato da edizioni24

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