By Gaetano Daniele
Per favore. Continuiamo a pagargli lo stipendio, facciamolo senatore a vita, ma togliamolo dagli Esteri. Questo dopo 10 anni di Camera non ha capito ancora un cazzo. È vero che ci aveva preparato a questo gioco, ma quando è troppo è troppo. Questo non sa un cazzo, vaneggia, ma non si prepara neanche gli argomenti?
L’ex bibitaro Luigi Di Maio, andato in paradiso per disgrazia, ne combina un’altra. Infatti in un’ultima audizione davanti al Parlamento, il ministro degli Esteri, dice, poi non dice, anzi no. Ritratta. E in ballo non ci sono noccioline da dare ai macaco, ma milioni di euro non suoi, ma degli italiani in merito all’acquisto di mascherine dalla Cina. Paese molto a cuore a Di Maio, Grillo e Di Battista.
Per Di Maio sembra che la cura al Covid sia la più facile: quella che svanisca da solo nel nulla. Difatti, dopo due mesi, il “modello italiano” consiste solo nella chiusura degli italiani nelle 4 mura di casa.
“Abbiamo concluso un contratto con la Cina per 180 milioni di mascherine. Ed è pronto un rinnovo 300 milioni di dispositivi di sicurezza”.
E qui casca l’asino. Le mascherine sono state pagate 1,50 l’una in piena emergenza, quando solo un mese prima dell’emergenza a 0,80 centesimi di euro e in quantità inferiori. Cazzo, questo è fesso.