La Cia ci offende: “Putin voleva conquistare Kiev in 2 giorni. È arrabbiato, ci aspettano settimane difficili”. E quindi? Cosa avete pensato di fare per frenare l’arrabbiatura di Mosca?

Vladimir Putin voleva conquistare Kiev «entro due giorni» e, dunque, è «arrabbiato e frustrato»per l’andamento della guerra. Per questo bisogna aspettarsi «brutte» settimane durante le quali cercherà di «schiacciare l’esercito ucraino senza curarsi delle vittime civili». È l’avvertimento lanciato dal direttore della Cia, Williams Burns, durante il suo intervento al congresso americano nella serata di ieri.

Secondo Burns, che è stato ambasciatore in Russia dal 2005 al 2008, è impossibile capire come il presidente russo possa pensare di mantenere un regime fantoccio o una leadership filo russa in Ucraina, data la massiccia resistenza della popolazione. L’annessione della Crimea nel 2014 ha infatti alimentato un forte desiderio di difendere l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina, i cui risultati si vedono oggi. Ciononostante, Putin, che è mosso da «profonde convinzioni personali» ed è entrato in guerra «sulla base di una serie di ipotesiche lo hanno portato a credere che la Russia si trovasse in una posizione di favore per l’uso della forza», è «determinato a dominare e controllare l’Ucrainaper plasmarne l’orientamento».

Attenzione però a considerarlo un «pazzo», ha avvertito Burns, che alla domanda se Putin sia «uno scaltro genio o uno spietato tiranno», ha replicato dicendo convinto che la descrizione di «tiranno spietato si avvicini molto di più». «Per anni – ha sottolineato Burns – Putin ha alimentato un esplosivo mix di dolore e ambizione» e «ha creato un sistema nel quale il suo circolo di consiglieri è diventato sempre più ristretto». Poi «il Covid lo ha ristretto ulteriormente. Ed è un sistema dove chi mette in dubbio il suo giudizio non fa carriera».

Il direttore della Cia ha stimato poi in 13-14mila le persone finora arrestate in Russia per aver manifestato contro la guerra in Ucraina, aggiungendo, secondo quanto riferisce la Cnn, che l’opposizione a Putin «non è una piccola cosa», ma il controllo del regime sui media renderà difficile una rapida crescita del dissenso. «Vediamo funerali in Russia digiovani soldati uccisi in Ucraina, questo avrà chiaramente un impatto nel tempo. Vediamo anche, in numeri relativamente piccoli, russi molto coraggiosi che scendono in strada a protestare. Ne sono stati arrestati 13-14mila, il che non è una piccola cosa in un Paese repressivo come la Russia», ha detto Burns, chiarendo che gli Usa monitorano il livello di popolarità interna di Putin, consapevoli che con il controllo sull’informazione in Russia «servirà un po’ di tempo perché la gente assorba le conseguenze delle decisioni» di Putin.

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