La bandierina di Fratelli d’Italia: lo sport entra nella Costituzione. Barbaro: un mondo che va guardato con attenzione

Il diritto allo sport entra nella Costituzione: il Senato ha dato il via libera con 213 voti a favore, 5 contrari e 13 astenuti, al ddl costituzionale di modifica all’articolo 33 della Costituzione, per l’introduzione del diritto di accesso allo sport nel nostro ordinamento. Riaccendere e puntare i riflettori su questo mondo, un impegno a cui Fratelli d’Italia ha sempre assolto in prima linea, ha dato i suoi frutti. Non a caso, nella sua dichiarazione di voto in Aula, il senatore di Fdi Claudio Barbaroha rilevato: «L’inserimento in Costituzione del valore dello sport è un riconoscimento fortemente voluto da Fratelli d’Italia e che adesso deve far elevare il livello di attenzione su tutto il mondo sportivo».

Aggiungendo inoltre a stretto giro: «Era il 1997 – ricorda Barbaro – quando il senatore di Alleanza Nazionale Maceratini depositò la prima proposta di legge per la modifica in Costituzione. In questa legislatura i senatori Iannone e Calandrini hanno nuovamente formulato questa proposta, a dimostrazione della forte attenzione della destra verso lo sport e il suo significato sociale ed educativo». Precisando che, anche se «non sempre – osserva il senatore di Fdi – le cose sono andate per il verso giusto. E lo sport ha attraversato momenti difficili, questa deve essere l’occasione per trarre dallo sport tutti i benefici che ne derivano».

«Un mondo – prosegue Barbaro – animato da centinaia di migliaia di volontari che hanno supplito alla sua vocazione quando non arrivavano le dovute risposte da parte del legislatore per la mancanza di una norma superiore». «Per noi – conclude quindi Barbaro – lo sport non è mai stata una materia di serie B. Si è arrivati a questo riconoscimento costituzionale anche grazie alle associazioni Cultura Italia e Sport Italia che hanno messo tutti i partiti intorno a un tavolo. E grazie anche al determinante apporto del sottosegretario Vezzali».

Soddisfazione per il riconoscimento tributato allo sport con l’ingresso nella carta costituzionale espressa in aula anche dal senatore Fdi Antonio Iannone. Che nel sottolineare a sua volta come il risultato di oggi sia «una vittoria di Fratelli d’Italia che in questa legislatura per primo ha presentato questa proposta di Legge». E nel ribadire il valore di una «vittoria della destra». Frutto di un impegno portato avanti nel tempo. Ha tenuto a sottolineare anche come lo sport sia «il racconto migliore della nostra Nazione».

Sempre e comunque. «Dalle vittorie dei campioni che accrescono l’orgoglio dell’appartenenza alla comunità nazionale alla pratica di base, a chi lo sceglie come stile di vita sano, a chi lo adopera come strumento per superare le differenze e promuovere valori universalmente riconosciuti come positivi». Un riconoscimento, quello ottenuto oggi, che Iannone tributa in particolare «a tutto il mondo sportivo che in questi anni, tra mille difficoltà, è andato avanti per la sua strada».

Una conquista firmata Fratelli d’Italia, quella di oggi, che nel «riconoscere il valore dello sport in Costituzione, va a colmare una lacuna evidente», evidenzia allora anche il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini. Che con la discussione e il voto di oggi riconosce nello «sport uno dei diritti fondamentali». Istituzionalizzandone il «valore educativo. Sociale e quello legato alla salute». Per tutto questo, allora, ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia, «auspichiamo che con la volontà di tutti la modifica all’articolo 33 della Costituzione sia approvata definitivamente entro il termine della legislatura».

«Ma a questo – ha anche evidenziato Calandrini – deve accompagnarsi un cambio di passo. I governi che si sono succeduti sembrano riconoscere il valore dello sport solo quando l’Italia vince gli Europei. O Berrettini arriva in finale a Wimbledon. E magari quando la Ferrari torna a far sognare. Per Fratelli d’Italia lo sport non è solo passione, ma benessere. Per questo Giorgia Meloni in questi anni di pandemia si è battuta per far riaprire palestre e piscine».

E perché lo sport, un settore che la pandemia e le restrizioni di governo hanno messo in ginocchio, è anche uno strumento di «inclusione sociale». Come ha rilanciato Lucio Malan, senatore di Fdi, rilevando che, se una «volta era un privilegio per le elite. Per chi aveva da giovane tempo libero da dedicare alla pratica sportiva. Oggi lo sport di vertice, e non solo il calcio, ha contribuito a favorirne la diffusione a livello di massa». Concludendo quindi: «Siamo perciò molto orgogliosi che un nostro disegno di legge abbia dato il via al suo inserimento in Costituzione. Anche se questo non è un traguardo: ma un primo, significativo passo per favorire sempre maggiore diffusione dello sport per tutti».

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