By Pasquale Aveta (per ith24)
Il premier Giuseppe Conte ha fallito, prima, durante e dopo l’emergenza. Non ha saputo accogliere le istanze, ma soprattutto le esigenze di un Popolo che gridava e grida a tutto oggi aiuto. E questo grido di dolore si trasformerà in tensioni sociali.
Il Popolo italiano non ha chiesto grandi cose. Anzi. Ha rispettato appieno tutte le regole imposte dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. E oggi chiede, con tutte le precauzioni del caso, di ritornare al lavoro. Gli aiuti di Conte non sono arrivati. Non una sola parola di stop alle tasse e proroghe all’infinito per interi settori che non incassano soldi da troppo tempo. E se riduci la gente alla fame, poi non lamentarti se questei persone si rivoltano in strada.
È un Italia alla rovescia, piene di contraddizioni. Alcuni lavorano, altri no. Ma i figli li hanno gli uni e gli altri. Chi può mangiare e chi no. È una delle più grandi vergogne che si possano far capitare a un popolo quando si governa in modo così sciagurato.
Bisogna, nella drammaticità, ritornare a ragionare non politicamente, ma equamente, e questo governo non è all’altezza della situazione. C’è bisogno di una nuova classe dirigente, nuove idee, più solidarietà e più aiuti verso un Popolo ormai abbandonato a se stesso e alla fame. Le piazze chiamano.
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