Italia-Israele 4-1, grazie a Gasp Spalletti ha un centravanti

By Franco Ordine

Forse c’è da stappare una bottiglia di pregio. L’Italia di Spalletti doma con largo punteggio, dopo qualche affanno, Israele e per questo motivo è utile cominciare dalle ombre piuttosto che dalle tante luci. Per esempio dalla non perfetta chiusura difensiva in qualche occasione più il pasticcio collettivo sul gol da calcio d’angolo subito dagli azzurri.

Solo dopo possiamo accendere le luminarie per segnalare innanzitutto il debutto in azzurro di Daniel Maldini, sotto gli occhi di suo papà, proprio a Udine dove molti anni prima Paolo diede inizio a una carriera inimitabile. Il passaggio successivo è dedicato a Matteo Retegui, argentino di anagrafe, adottato dal calcio italiano grazie a una soffiata ricevuta da Mancini ct, chiamato in serie A dal Genoa e adesso passato all’Atalanta dopo l’accidente gravissimo toccato a Scamacca.

La ricostruzione del suo recente trasferimento non è un dettaglio insignificante perché coincide con un miglioramento netto e vistoso. Merito della sua maturità sicuramente, merito della cifra tecnica del nuovo team, merito infine -e qui la riflessione dedicata ai tanti giovani e ai loro rispettivi agenti- degli insegnamenti ricevuti da Gasperini e dal suo calcio aggressivo.

Già, conta soprattutto a quale scuola di specializzazione si iscrivono i giovani talenti di scuola italiana per aiutare la maturazione di talenti promettenti.

Riflessione da applicare anche a Daniel Maldini, fiorito all’improvviso grazie alla fiducia di Nesta e al ruolo di titolarissimo nel Monza. Con Retegui, Spalletti non può immaginare d’aver trovato un altro Bobo Vieri. Si accontenterebbe di trovare l’erede di Totò Schillaci.

Pubblicato da edizioni24

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