Il governo israeliano ha approvato la proposta di cessate il fuoco in Libano. La durata del cessate il fuoco in “dipende da che cosa succederà in Libano”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, annunciando il via libera del suo governo alla tregua con Hezbollah. “Se Hezbollah prova ad attaccarci, se si arma e ricostruisce infrastrutture vicino al confine, colpiremo. Se lanciano missili, se scavano grandi tunnel, colpiremo”, ha ribadito Netahyahu. Dopo l’annuncio, dal Libano sono partiti missili contro Israele con le sirene d’allarme risuonate al Nord e al Centro del Paese.
Prima ancora, un incursione aerea israeliana ha colpito stasera un edificio situato nel quartiere di Zokak el-Blat, a Beirut. Secondo l’agenzia di stampa libanese Nna, il bersaglio sarebbe un’organizzazione finanziaria affiliata al movimento Hezbollah. La stessa Nna ha confermato un altro attacco che ha colpito un edificio nel quartiere di Hamra, una delle aree più popolate e commerciali della capitale. Testimoni locali riferiscono di una colonna di fumo che si leva da un edificio situato in una strada secondaria vicina a Rue Hamra. Secondo quanto riferisce Nna l’attacco avrebbe provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre 26. Le squadre di soccorso sono sul posto per le operazioni di ricerca di sopravvissuti. Il raid giunge poco dopo l’annuncio di un cessate il fuoco che, secondo quanto previsto, dovrebbe entrare in vigore domani alle 10 del mattino.
“Questo non è un cessate il fuoco, è il ritorno al concetto alla calma per la calma, che abbiamo visto dove ci ha portato”, è il post molto duro del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, che ribadisce che il suo no alla tregua con Hezbollah, denunciata come “un errore storico“, ma non annuncia che il suo partito di estrema destra Otzma Yehudit toglierà il sostegno al governo in segno di protesta. Nel dettagliare la sua opposizione all’accordo, il ministro afferma che “alla fine dovremo tornare in Libano”.
L’accordo dovrebbe includere una tregua iniziale di 60 giorni durante la quale Israele ritirerebbe le sue forze dal Libano e Hezbollah rimuoverebbe i suoi combattenti e le sue armi dalle aree a sud del fiume Litani. Un comitato internazionale, tra cui la Francia e presieduto dagli Stati Uniti, monitorerebbe l’attuazione del cessate il fuoco. Questo accordo mira a porre fine a un conflitto che ha causato vittime e sfollamenti significativi su entrambi i lati del confine. Netanyahu nel suo discorso televisivo alle 20 ora locale ha minacciato il presidente siriano Bashar al-Assad e affermato: “Assad deve sapere che sta giocando con il fuoco”.
Nonostante i progressi diplomatici, le ostilità non sono cessate; Israele ha continuato gli attacchi aerei in Libano, in particolare a Beirut, mentre Hezbollah ha continuato a lanciare razzi in Israele. Ciò riflette la tensione in corso e la necessità che il cessate il fuoco venga applicato in modo efficace. Il cessate il fuoco è visto come un passo avanti verso la sicurezza dei civili su entrambi i lati del confine per tornare alle loro case, sebbene vi siano preoccupazioni tra alcuni residenti israeliani sulla sicurezza e la permanenza di questo accordo.
La decisione di Netanyahu di accettare questo cessate il fuoco sembra essere motivata dal desiderio di spostare l’attenzione sull’Iran, che ha identificato come una minaccia significativa. Tuttavia, ci sono ancora alcune questioni da risolvere prima che l’accordo sia finalizzato, e non tutti i membri del gabinetto di Netanyahu o l’opinione pubblica israeliana sono pienamente favorevoli, con alcuni che vedono l’accordo come potenzialmente troppo indulgente o non affronta adeguatamente le preoccupazioni sulla sicurezza. Questo sviluppo avviene nel contesto di tensioni regionali più ampie, con l’influenza dell’Iran attraverso Hezbollah e altri gruppi in Yemen, Iraq e Siria che rappresentano una preoccupazione significativa per Israele. L’attenzione di Netanyahu sull’Iran è coerente con la sua politica di lunga data di vedere l’Iran come la principale minaccia strategica per Israele, il che aggiunge un livello di complessità al cessate il fuoco con Hezbollah, dati gli stretti legami di Hezbollah con l’Iran.