In Ucraina c’è la guerra e a Napoli non si scherza: altri due morti, Lamorgese non pervenuta

Far West o Gomorra? Ormai a Napoli i generi cinematografici più violenti, perfino quelli che hanno fatto la fortuna di Roberto Saviano, sbiadiscono al cospetto della realtà. Da settimane la città è in balìa di una lotta tra boss, tutti contro tutti, con persone fatte sparire, stese, omicidi, bombe, ferimenti per strada e chi più ne ha più ne metta. Con buona pace della ministra Lamorgese, sempre più immobile su tutti i fronti, non solo l’immigrazione …

Oggi l’ultimo capitolo, con un duplice omicidio nella periferia orientale della città, a Ponticelli,in via Eugenio Montale: uccisi Carlo Esposito, 29 anni, e Antimo Imperatore, 55 anni.  L’omicidio è avvenuto in un appartamento. Una delle due vittime è stata trovata sull’uscio della porta d’ingresso, in quello che viene definito il rione Fiat, alle spalle dell’Abc. Secondo quanto accertato dai carabinieri, entrambi sono riconducibili al clan De Micco-De Martino. Questa mattina era stato arrestato in un blitz, tra gli altri, a Ponticelli, Emmanuel De Luca Bossa, figlio del boss Antonio De Luca Bossa.

Secondo i familiari della vittima, Antimo Imperatore era in quella casa per montare una zanzariera e  sarebbe stato quindi ammazzato per errore, mentre il bersaglio dei sicari sarebbe stato soltanto il 29enne.

“Dopo gli spari a viale margherita e le bombe di Barra. Siamo in guerra è pare nessuno se ne renda conto – denuncia Patrizio Gragnano, consigliere Municipalitá 6 di Napoli. – La camorra spara mentre chiudiamo biblioteche, spazi culturali e non si trovano risorse per la caserma dei carabinieri a piazza Bisignano perdendo quelli previsti per Villa Salvetti. Combattiamo a mani nude contro due nemici: la camorra e l’indifferenza dello Stato che si fa vivo solo per far rispettare la burocrazia ma non presidia il territorio. Ora è piú che mai opportuno dare un segnale di presenza e compattezza. Ora basta la misura e colma”.

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