In Gran Bretagna è caos contagi, si temono 100mila infetti al giorno. L’allarme dei medici: “Governo negligente. Tiri fuori il ‘piano B’”

Gb, contagi alle stelle. I medici britannici accusano il governo di comportamento “volontariamente negligente” di fronte alla pandemia di Covid 19. L’espolosione dei contagi è impressionante. L’accusa del presidente della British Medical Association (Bma), Chaand Nagpaul, arriva un tutto il suo furore. Dopo che il ministro della sanità Sajid Javid (nella foto Ansa con il premier) ha ammesso che si rischia di arrivare a 100mila contagi al giorno, ma ha escluso di passare al piano B, l’accusa è feroce: il piano B imporrebbe una serie di restrizioni, come l’obbligo di indossare le mascherine, il ritorno al lavoro online e l’uso del Green pass.

Ma il governo non ne vuol sapere. “Il governo aveva detto che avrebbe implementato il piano B per impedire al Servizio sanitario nazionale (Nhs) di essere sopraffatto. Come medici in prima linea affermiamo categoricamente che questo momento è arrivato”. Lo  ha dichiarato Nagpaul. “Per stessa ammissione del ministro della sanità avremo presto 100mila casi al giorno; mentre già adesso abbiamo lo stesso numero di morti di marzo, quando eravamo in lockdown. E’ incredibilmente preoccupante che il governo non voglia agire immediatamente per salvare vite e proteggere l’Nhs”.

L’attuale pressione sul sistema sanitario nazionale inglese è “sostenibile” e non esiste un ‘piano C’ del governo per vietare le riunioni familiari a Natale. Anche nel caso di un continuo aumento dei contagi da coronavirus Sars-CoV-2 nel Paese. A dichiararlo alla ‘Bbc’ è stato il sottosegretario alla Salute del governo di Londra, Edward Argar. Ha concesso il fatto  che la sanità britannica è sottoposta a “forti pressioni”, ma ha assicurato che non è questo il momento giusto per introdurre misure aggiuntive allo scopo di controllare la diffusione del virus. Argar ha poi esortato la popolazione a vaccinarsi per contribuire “ad alleviare la pressione sul sistema sanitario”. Il ‘piano A è ancora funzionante, ha aggiunto, precisando: “Si tratta di una corsa tra i vaccini e la loro inoculazione e il virus. Stiamo ancora vincendo questa corsa al momento, ma le distanze si accorciano, il vantaggio diminuisce. Quindi quello che dobbiamo fare è uno sprint in direzione del traguardo”

A lanciare strali contro il il governo Johnson è intervenuto l’ex premier Tony Blair. La Gran Bretagna ”è molto indietro”, sostiene,  rispetto ad altri Paesi europei circa la vaccinazione contro il coronavirus: in particolare per quanto riguarda gli adolescenti e le donne in gravidanza. Blair ha quindi chiesto al governo britannico di ”accelerare rapidamente la risposta” alla pandemia il giorno dopo che il ministro della Salute ha avvertito che il Regno Unito potrebbe dover affrontare ”un inverno particolarmente duro”. Sarebbe ”sensato”, ha quindi proseguito, adottare le misure per contenere i contagi ”prima che sia troppo tardi”; e prima che la pressione sul sistema sanitario nazionale, che ora ”è ancora sostenibile”, non lo sia più.

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