Il volpone Macron cambia programma su pensioni e sicurezza per strappare voti a Le Pen

Emmanuel Macron ha promesso di andare in tutte le roccaforti della destra di Marine Le Pen in queste settimane di fuoco prima del ballottaggio, prima del momento della verità. Ha detto che lo farà per smontare i temi cari alla leader del Ressemblement nationale. In realtà le parole dell’attuale inquilino dell’Eliseo dicono ben altro, anzi, tutt’altro: per convincere gli elettori che non lo hanno votato al primo turno, a sceglierlo per il secondo, Emmanuel Macron è pronto anche a “travestirsi” da Marine Le Pen. In senso contenutistico, ovviamente, è disposto a tutto. Anche a stravolgere il proprio programma, in parte rinnegandolo.

Sta dispensando promesse di senso opposto al programma per il quale si è candidato, cavalcando il programma della Le Pen. Un’ammissione, dunque, che i temi della rivale sono quelli che la Francia “profonda” vorrebbe fossero attuati. Anzitutto ha fatto marcia indietro sulla riforma delle pensioni, che non è riuscito a portare a termine nell’ultimo quinquennio, ma che vuole riproporre in caso di vittoria – spiega Matteo Ghisalberti sulla Verità -. Fino alla settimana scorsa Macron e i suoi luogotenenti dicevano, a muso duro, che l’innalzamento dell’età pensionabile era inevitabile”. In poco più di 48 ore dall’esito del primo turno con una disinvoltura sconcertante  ha moderato la “minaccia”, rassicurando invece  che l’età pensionabile potrebbe passare a 64 anni”. La Le Pen ha fatto del tema previdenziale uno edei punti cardine della sua battaglia. E ora Macron glielo scippa in giro per la provincia francese. “Il corteo presidenziale ha fatto tappa a Denain, una cittadina del dipartimento del Nord, dove Marine Le Pen ha ottenuto il 41% dei voti al primo turno di domenica scorsa”.

Per sedurre l’elettorato della destra Macron si “lepenizza” e rinnega il suo programma su pensioni e sicurezza per strappare voti a Marine. Addirittura  si è impegnato ad essere più duro in tema di sicurezza e giustizia. “Così nel suo programma sono apparse proposte come: la creazione di 200 brigate della Gendarmerie e di una «forza d’azione» nei quartieri caldi – leggiamo- la riduzione delle condizioni d’accesso ai permessi di soggiorno o, ancora, l’assunzione di nuovi magistrati”. Cambiare le carte in tavola e fare il cerchiobottista tra destra e sinistra sarebbe la geniale trovata. Infatti, dopo avere per tutto il quinquennio ignorato le periferie, guarda caso ha pensato di fare un sopralluogo nelle  province francesi disagiate, in quei bacini minerari che, nel corso dei decenni, hanno subito la deindustrializzazione e la globalizzazione. Ha sempre snobbato i “poveri” Macron con la sua visione “Parigicentrica”.

E l’accoglienza non è stata proprio affettuosa. “Un’elettrice ha rimproverato al capo dello Stato candidato, «di non sapere cosa voglia dire essere operai» e che la sua riforma «ci rende malati. Dovremo andare a lavorare con il deambulatore». Un’altra signora ha detto a Macron di avere votato per lui nel 2017 ma di «rimpiangere questa scelta» perché «lei non ama molto i pensionati». Di questo maquillage dell’utim’ora, chissà cosa pensano i “macroniani” doc. Soprattutto dopo l’endorsment  dell’ex presidente Sarkozy, che ha dichiarato di voler votare Macron al secondo turno. Sarkozy è ricordato in Francia “per le sue parole forti contro le racaille (la feccia, i delinquenti, ndr) delle periferie”. Con quale faccia e coraggio andrà

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