Beppe Grillo precipita in fondo alla classifica sulla popolarità dei leader. E’ lui adesso il meno gradito agli italiani, scavalcando anche Matteo Renzi. La notizia, rilanciata da Libero, è dell’istituto Ipsos. Se il comico è in caduta libera nella classifica del gradimento lo si deve al video-boomerang in cui difende il figlio Ciro dall’accuso di stupro. Prima, la popolarità di Grillo oscillava tra il 20-25 % e non era mai scesa sotto la soglia critica del 10%. Ora si trova al 6%. Cioè, politicamente, per Grillo è finita.
“I giudizi degli intervistati-Ipsos – scrive Filippo Facci su Libero – hanno registrato un peggioramento repentino quanto drastico. Un precipizio. E siamo al citato e misero 6 per cento: un consenso che registra un’impopolarità scaturita anche dall’interno del suo partito, dove a vederlo positivamente resta uno scarno 15-16 per cento contrapposto a un sostegno a Giuseppe Conte che sfiora il 95 per cento. Ed è incredibile, perché il dato dà ragione a chi ritiene che la molteplice crisi dei Cinque Stelle potrebbe essere risolta da uno come Conte (se ne prendesse saldamente e velocemente in mano la leadership politica) accompagnandosi a un progressivo oscuramento della figura del fondatore, figura più distruttiva che divisiva”.
Alle ragioni che fanno ritenere che la visione Grillina della politica sia al tramonto si uniscono quelle etiche e d’immagine relative al video sul figlio Ciro. Lì, in quel video, Grillo ha mostrato tutti i suoi difetti di italiano piccolo piccolo. Per questo – tira le somme Filippo Facci – gli italiani lo hanno utilizzato come “scusa” per abbandonare il grillismo. “Quel discorso infelice è parsa forse un’opportunità o una scusa per archiviare una lunga sbandata politica e assolvere se stessi dopo aver sostenuto il nulla del grillismo per anni, rivelatosi inconsistente come non mai”.
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