Il trombato Bonafede studia vendetta: “Torno deputato semplice, ma non voterò la fiducia a Draghi in bianco”. Ma non importa a nessuno

Alfonso Bonafede, uno dei ministri “trombati” del M5s, lascia intendere che il suo voto di fiducia al governo Draghi sarà tutt’altro che scontato. L’ex Guardasigilli non deve avere digerito la bocciatura e lo lascia intendere fra le righe.

“Io voterò la fiducia – scrive Bonafede su Facebook – perché, nonostante tutte le legittime e giuste perplessità su questo governo e sulla gestione interna del percorso che ci ha portati a questo punto, sono convinto che il MoVimento adesso debba rimanere unito se vuole mantenere la forza per presidiare le nostre riforme e i nostri valori. Non si tratta di una fiducia in bianco. Questa premessa deve essere chiara se vogliamo recuperare un ‘peso’ politico che (a parte l’istituzione del Ministero della transizione ecologica) si è eccessivamente ridimensionato”.

Bonafede chiarisce, quindi, che non regalerà la fiducia a Draghi. “Sarò in Parlamento, dove il M5S può far valere il suo ruolo in maniera incisiva. Piuttosto che disperdere energie nei rivoli delle divisioni, nelle prossime settimane dobbiamo guardare avanti, a testa alta, e pensare a rifondare seriamente il MoVimento 5 Stelle. Gli stati generali, per tante ragioni, rappresentano soltanto un punto di partenza. In questi giorni ricevo numerosi messaggi di affetto e stima da parte di tanti cittadini che mi dicono di essere tornati a credere nella giustizia, persone che si sono identificate nelle leggi che abbiamo approvato in questi anni. La rassegnazione, le divisioni o l’Aventino sono forme diverse di una resa che non possiamo permetterci. Semmai, ci vuole il coraggio di guardarci tutti negli occhi, ammettere gli errori fatti e ripartire in un M5S finalmente rinnovato, un MoVimento 2.0”, dice il pentastellato.

Non poteva mancare il sermone grillino di quanto è bello servire i cittadini. “Alcuni giornalisti mi stanno contattando perché girano voci secondo cui sarei interessato a ruoli di Viceministro o sottosegretario. Chiarisco, con grande serenità e trasparenza, che non ho alcuna volontà di ricoprire tali ruoli: torno a fare il parlamentare “semplice” con orgoglio. Essere portavoce dei cittadini in Parlamento è un privilegio, non un ripiego. Adesso voglio continuare a servire il mio paese con determinazione e passione in nome di quegli stessi valori che hanno ispirato la mia attività di Ministro della Giustizia”. Anche da Bonafede non può lamentarsi. Rispetto ai tempi da Dj delle notti siciliane, è comunque un successo.

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