By Andrea Indini
Davvero un mondo al contrario quello in cui può consumarsi una liaison (contro natura) tra il generalissimo Roberto Vannacci e il rapper Federico Lucia, dai più conosciuto col nome d’arte (?) Fedez. Lui, il cantastorie iper tatuato che un tempo fu grillino e pure signor Ferragni, oggi, quando non è alle prese a far volare schiaffoni in discoteca, a immischiarsi con facinorosi ultrà e a scambiarsi convenevoli poco eleganti con altri trapper, dispensa perle di politica. E lo fa in lode dell’altro, il militare in mimetica che dopo il campo di battaglia e un libro super venduto (online ma non solo) e super criticato (ma pure osannato) è finito alla corte di Matteo Salvini ed è poi volato su uno scranno a Strasburgo.
Dunque, Fedez. A ruota libera su Elly Schlein. Alla Zanzara, su Radio 24. E dove sennò? Perché se c’è un mondo al contrario da raccontare quale miglior cantore di Giuseppe Cruciani. Fedez, dicevamo. Domanda: tra la segretaria piddì e il generalissimo chi è meglio? Che poi è il più classico tra i leit motiv dei bambini all’intervallo: se su una torre ci sono, chi butti giù? E il signor Lucia, al tempo signor Ferragni, sceglie senza batter ciglio Vannacci. E argomenta pure: “Schlein non attecchisce, chi la voterebbe? Comunicativamente Vannacci è dieci spanne sopra, se la mangia”. E fioccano subito i titoli sui giornali.
Il generale, manco a dirlo, la prende bene. Anzi, benissimo. Lusingato, sorride sornione ai giornalisti che lo interpellano: “Avete visto? Avevo ragione io: il mondo è proprio al contrario”. Ora, visti i tempi che corrono, avrebbe anche potuto essere una boutade se non fosse che nelle prossime settimane questa liaison a distanza porterà i due protagonisti faccia a faccia nello studio di Fedez che, un anno dopo la capricciosa rottura con Luis Sal e l’addio a Muschio Selvaggio, si è avventurato in un nuovo podcast.
E a chi storce il naso a pensare Vannacci alla corte di un influencer dalle unghie pittate ci permettiamo di dire che forse, nonostante le sparate anti Meloni, le carnevalate al Festival di Sanremo, le tiritere pro Lgbt, il fu signor Ferragni (al di là di quello che vuole farci credere su Instagram) è molto più vannacciano di molti supporter del generalissimo. Solo la sinistra ancora non l’ha capito.