Il Punto di Lollobrigida: “Nessun razzismo nelle mie parole, da sinistra la solita macchina del fango”

abbia voglia di farlo e non di creare il caos, può ascoltare almeno la parte del mio intervento che riguardava l’immigrazione. Nelle mie parole non c’era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione”. In una lunga intervista al “Corriere della Sera” il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida respinge al mittente le accuse della sinistra e di alcuni giornali che hanno considerato fuori luogo e di stampo razzista quel suo ragionamento sulla necessità di intervenire sull’incremento delle nascite per evitare una sostituzione etnica attraverso l’immigrazione.

Il ministro con tranquillità smentisce la sua presunta affascinazione per le teorie complottiste evocate dalla sinistra. “Stavo parlando in positivo di immigrazione legale, il cui primo nemico è quella illegale. Un concetto chiaro, per dire che l’indirizzo del governo è prendere atto di un drammatico decremento della natalità, che fa prevedere nei prossimi anni un abbattimento drammatico della nostra popolazione. La mia locuzione voleva indicare un’alternativa. C’è chi pensa che, se facciamo meno figli, la strada sia avere un maggior numero di immigrati. A nostro avviso invece la prima scelta è costruire un sistema di welfare che crei le condizioni per chi vuole mettere al mondo i figli”.

Lollobrigida specifica come qualsiasi ragionamento sulla difesa dell’italianità, anche demografica, non abbia niente a che vedere con razzismo o esclusione etnica. “Se siamo italiani e pensiamo che i nostri valori debbano essere tutelati dobbiamo difenderli, con la nascita di bambini così fortunati da venire al mondo in Italia. Senza ostacolare l’integrazione, ma senza cancellare la nostra cultura a vantaggio di altre. Si può diventare italiani anche venendo qui, lavorando, apprezzando il nostro modello e giurando sulla Costituzione, pietra miliare che distingue i cittadini italiani dal resto. Razzismo? Io in Aula ho detto che quando uno indossa la maglia della nazionale vedo solo l’azzurro e non il colore della pelle. Definire gli italiani per il colore della pelle è un errore e chi non capisce la differenza tra etnia e razza è un folle. Io rispetto la musica o i piatti etnici a prescindere dal colore della pelle di chi suona o cucina”.

Il ministro si dichiara contrario a qualsiasi uso politico della parola razza e sulle accuse della Schlein, a caccia di visibilità per depistare l’opinione pubblica dalla frammentazione dell’opposizione e le liti con il M5S, Lollobrigida scherza: “Suuprematismo bianco? L’ultima volta che ne ho sentito parlare di suprematismo bianco stavo guardando i Blues Brothers , uno dei miei film preferiti. E non ero dalla parte dei nazisti dell’Illinois. Non voglio nemmeno commentare insulti e aggressioni verbali. Ma ho dato mandato ai miei legali di querelare chi mi ha rivolto offese gravi, dandomi dell’hitleriano o paragonandomi a criminali nazisti”. E alla sinistra contesta i soliti metodi, quelli della “macchina del fango”.

Nessun gelo con la Meloni, stima assoluta per Mattarella, niente fughe per evitare il 25 Aprile. “Vado al G7 in Giappone e non è una scusa. Spero di tornare in tempo, perché ci tengo a par tecipare alle celebrazioni”.

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