Il presidente del Copasir Urso, querela Repubblica: non è vero che Emmanuel Gout ha finanziato la mia campagna elettorale

Il senatore Adolfo Urso ha presentato oggi querela nei confronti del quotidiano ‘La Repubblica’ per le false affermazioni contenute in un articolo del 5 agosto ove si sosteneva che persona legata a Putin avesse finanziato la sua campagna elettorale. Il senatore Urso aveva smentito immediatamente la notizia con comunicato riportato da tutte le agenzie. Nonostante ciò il quotidiano ‘La Repubblica‘ non aveva né sollecitato chiarimenti né preso atto della smentita. Da qui l’iniziativa giudiziaria del presidente del Copasir.

L’articolo faceva riferimento a Emmanuel Gout, scrivendo che è  “nel comitato scientifico della fondazione di Urso, Farefuturo, oltre a essere stato uno dei suoi finanziatori nel corso della scorsa campagna elettorale”.  Una notizia falsa, aveva replicato Urso in una nota lo stesso giorno della pubblicazione dell’articolo di Repubblica in cui si cercava di mettere in forse le posizioni filo-occidentali di FdI.

“La notizia pubblicata sul quotidiano ‘La Repubblica’ è falsa. Ho dato mandato ai miei legali di dar corso alle più opportune iniziative giudiziarie – recitava il comunicato – Gout non ha in alcun modo finanziato la mia campagna elettorale e non risulta alcun contributo nemmeno alla Fondazione Farefuturo”, conclude Urso.

Repubblica presenta Gout come una sorta di infiltrato di Putin nelle democrazie europee. Ecco la sua biografia pubblicata invece da Formiche.net: “Originario del Nord della Francia, Goût comincia una vita professionale atipica emigrando nel Biellese a 22 anni per lavorare come commerciale nell’industria tessile.  Mentre sta per cadere il muro di Berlino nel 1989, entra in una task force voluta da Silvio Berlusconi per esplorare i potenziali offerti dalla Cecoslovacchia, dalla Polonia e soprattutto  dall’Urss,  successivamente Russia, dove ha avuto principalmente base a Leningrado – San Pietroburgo. Lì Goût la fortuna di seguire e accompagnare tutti i  processi di transizione di questi paesi. Nel 1995 lascia l’Italia per un brevissimo periodo, per approdare alla direzione internazionale di Canal+ in Francia. Un percorso che lo riporta a Roma appena acquisita la piattaforma televisiva Tele +, di cui diventerà presidente fino al 2003. L’Italia diventa allora il primo paese digitale in Europa.

“Successivamente – continua la biografia – prende in mano, fin dai suoi primi passi, il progetto immobiliare di Cinecittà per la realizzazione di un parco a tema, fino al 2014. In parallelo, comincia a dividere la sua vita con la Russia, dove creerà una società di consulenza in comunicazione e strategia dedicandosi fino ad  ora a temi quali  nucleare, trasporti, religioni, istituzioni, operando in Russia, Europa e Medio Oriente. È Cavaliere del Merito della Repubblica Francese,  membro dell’Advisory Board della Higher School of Economics (Communication) e della promozione 2014 della “Relève” del giornale economico “Les Echos”. Vive a Mosca, ha quattro figli“.

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