By Marco Leardi
Una vittoria che è già leggenda. L’oro conquistato a Parigi dall’Italvolley femminile ha fatto la storia: le azzurre della pallavolo non erano mai arrivate così in alto alle Olimpiadi. A celebrare la realizzazione del sogno tricolore è stato ieri un intero Paese e anche la politica si è unita alle reazioni per l’impresa sportiva. Le prime congratulazioni sono state quelle del premier Giorgia Meloni. «Le nostre azzurre di pallavolo, giocando una partita impeccabile, tornano a farci sognare con una storica vittoria che conferisce all’Italia il suo dodicesimo oro.
Straordinarie!», ha scritto sui social il presidente del consiglio, che ha poi esteso le proprie felicitazioni. «Complimenti a tutti gli atleti italiani che hanno preso parte ai Giochi Olimpici di Parigi. 12 medaglie d’oro, 13 d’argento, 15 di bronzo e tanti altri azzurri che per pochissimo non sono saliti sul podio, ma che hanno lottato fino all’ultimo. Grazie per aver incarnato al meglio lo spirito olimpico, per averci fatto sognare e per aver portato in alto i colori dell’Italia nel mondo. Siamo orgogliosi di voi!», ha aggiunto il capo del governo. Sempre dall’esecutivo, il vicepremier Matteo Salvini ha definito le campionesse dell’Italvolley «leggendarie», mentre dall’opposizione non sono mancati tentativi di trasformare l’oro della pallavolo femminile in un manifesto politico.
«L’Italia che vince è questa, aperta al mondo, inclusiva, capace di valorizzare le differenze», ha detto il senatore dem Franco Mirabelli. Stessa antifona per il deputato di Avs Angelo Bonelli: «È l’Italia multietnica che vince». Più esplicito Riccardo Magi (+Europa): «La schiacciata più bella di questa nazionale è al razzismo. Va rilanciata al più presto un’iniziativa politica sullo Ius soli». E l’europarlamentare Pd Sandro Ruotolo ha rilanciato sui social la foto dell’atleta Paola Egonu, «pensando ai nostri patrioti». Non troppo implicite le stoccate al generale Roberto Vannacci, che in passato aveva parlato dei «tratti somatici» della campionessa italiana, figlia di genitori nigeriani, facendo infuriare i paladini del politicamente corretto. Proprio ieri, tuttavia, il militare ha smorzato a modo proprio i tentativi di rinfocolare quei livori: «Non ho mai messo in dubbio che Egonu sia una grande atleta italiana, di origine nigeriana, origine della quale credo lei stessa vada fiera, e che si vede dai tratti somatici.
Ma questo non cambia nulla alla sua bravura. Per me non c’è polemica». Caso chiuso? Non troppo. Per certa politica, pure il trionfo della pallavolo tricolore è diventato un pretesto per fare il solito lancio della polemica.