Il Premier Giorgia Meloni, bordate alla Ue: “Troppo impegnati a occuparsi di lana caprina…”

Immigrazione, elezioni europee, morte di Raisi. Giorgia Meloni, in collegamento con Mattino Cinque, su Canale 5, questa mattina 20 maggio ha affrontato diversi temi. Su quello dei migranti, spiega la presidente del Consiglio, “stiamo facendo da apripista per una soluzione sostenibile“. Riguardo in particolare all’accordo dell’Italia con l’Albania, aggiunge: “Noi processiamo le richieste di asilo in territorio albanese sotto la giurisdizione italiana. Cosa ci guadagniamo? Ci guadagniamo di allentare la pressione sul territorio italiano e un effetto di dissuasione su potenziali migranti illegali che può essere potentissimo. Ringrazio il governo albanese”. Peraltro, come ha scritto Libero in Europa ora a chiedere alla Commissione di ispirarsi a “modelli come il Protocollo Italia-Albania” e fare molte altre cose in contrasto con la tradizione progressista sono quindici governi Ue, alcuni dei quali guidati da altri alleati del Pd.  

“La nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra pace sono tutte conquiste che bisogna continuare a difendere” perché “non lo abbiamo fatto particolarmente negli ultimi anni. Non lo ha fatto per esempio l’Unione europea che era troppo impegnata a occuparsi di questioni di lana caprina per accorgersi che per esempio le nostre nazioni non controllavano più niente per quello che riguarda l’approvvigionamento fondamentale di energia”.

“Oggi la sfida europea secondo me è tornare padrona del suo destino, occuparsi di meno cose e farlo meglio. L’Ue in questi anni ha preteso di dirci che cosa potevamo e che cosa non potevamo mangiare, quale macchina potevamo e quale macchina non potevamo guidare… Mi pare che ci sia da questo punto di vista una limitazione della libertà delle persone e degli stati nazionali sulla quale bisogna tornare indietro. L’Ue può dare e deve degli obiettivi ma poi gli stati nazionali decidono come conseguirli”.  

Il confronto in tv con Schlein – “In Europa ci sono due modelli: c’è il modello centralista della sinistra, quello per cui l’Europa deve decidere tutto il luogo degli Stati nazionali, e c’è il modello conservatore secondo cui l’Europa si deve occupare di alcune grandi questioni sulle quali gli stati nazionali da soli non sono competitivi ma il resto va lasciato alla competenza degli stati nazionali”, osserva la presidente del Consiglio parlando del mancato duello tv con la segretaria dem Elly Schlein in vista delle elezioni europee. Il confronto “sarebbe stato un modo per capire bene cosa cambia se vince un modello o se vince l’altro. Dopodiché ha dato fastidio a qualcuno, ne prendo atto. Lo faremo in altri modi“, ha concluso

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