Il Premier Conte cancella il Natale: “Niente cenoni”

Conte, il Natale, il governo. Passa da una conferenza all’altra. Trova qualsiasi occasione per mettersi in vetrina, il premier. Presenta l’ultimo decreto (che si preannuncia di nuovo carente) come l’ennesimo miracolo. E vede sempre nero. Buie le sue previsioni per i giorni magici di dicembre: «Non immagino feste natalizie con baci e abbracci, cenoni e tombolate». Il premier, in un’intervista al Corriere della Sera, già rovina il periodo del presepe. «Spero ci guadagneremo un po’ di serenità e che l’economia potrà marciare a pieno regime».. Sarebbe già qualcosa, però, se lui risparmiasse agli italiani le dirette tv anche all’apertura dei regali sotto l’albero.

Poi fa il premier dal cuore d’oro: «Siamo seri, l’unica cosa che mi interessa è il calo della curva epidemiologica, il calo dei ricoveri negli ospedali e nelle terapie intensive. Non si governa una pandemia guardando i sondaggi», dice Conte. Peccato per lui che qualsiasi frase che esca dalle stanze di Palazzo Chigi sembra uno slogan elettorale. Non solo, peccato per lui che i suoi ministri – da Di Maio alla Azzolina – coprono il loro fallimenti con show davanti allo specchio per dirsi (da soli) quanto sono bravi.

«Chi ci accusa di agire sulla base di discriminazioni politiche è in malafede», aggiunge Conte. «Non c’è nessuna volontà di penalizzare alcune aree a discapito di altre. Non c’è alcun margine di discrezionalità politica nell’ordinanza del ministro Speranza. Le Regioni sono parte integrante di questo meccanismo». Le tre fasce? «Su questo non torniamo indietro. L’alternativa a questo sistema è chiudere ancora una volta il Paese con danni enormi per tutti. In questo caso mal comune non sarebbe mezzo gaudio. Ma disastro per tutti».

«Nel confronto politico non si è affatto ragionato di rimpasti, ma di progetti e di obiettivi concreti», continua Conte. Parla sempre all’insegna del tutto va bene madama la Marchesa. Anche se persino nelle dichiarazioni dei vari Pd, M5S e Iv esplode il malcontento. Il finale è l’ennesnimo slogan: «La coesione è la premessa necessaria per modernizzare il Paese e vincere le sfide che ci attendono di qui alla fine della legislatura».

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.