Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti… Domenica al Sacrario di Fagarè l’omaggio e il ricordo del sacrificio dei soldati della Grande Guerra

Ritornare dove il senso di appartenenza alla Patria si formò, per riscoprire e rilanciare le radici profonde della nostra identità nazionale. La rievocazione dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, promossa dal “Comitato 24 maggio – Giuramento sul Piave”, è stata organizzata anche quest’anno e si terrà domenica 28 Maggio alle ore 10,30 presso il Sacrario Militare di  Fagarè della Battaglia vicino a Treviso.

Non sarà una cerimonia che guarda al passato, ma un momento di ritrovo che vuole parlare  alle coscienze di oggi: ai giovani, alle famiglie e al mondo associazionistico. Anche quest’anno  volutamente l’evento non avrà carattere politico ma verrà esaltato lo spirito comunitario che lo contraddistingue. Non a caso il Comitato Promotore assieme all’associazione Argine Maestro, al Comitato 10 Febbraio, al Centro studi Vesta intendono caratterizzare la manifestazione  come un “momento patriottico” all’insegna del tricolore dando molto spazio alla creatività dell’associazionismo. Saranno presenti rappresentanti delle amministrazioni locali, regionali e parlamentari tra cui l’On. Marina Marchetto Aliprandi e il consigliere Tommaso Razzolini.

La giornata rievocativa inizierà domenica 28 maggio alle 10,30 con la deposizione di fiori al Sacrario di Fagarè della Battaglia che contiene 10.541 salme di caduti di cui 5191 identificate e 5350 ignote, raccolte in questo luogo da 80 cimiteri di guerra del Basso Piave e zone limitrofe. Da Fagarè gli intervenuti  visiteranno il Molino della Sega dove i ragazzi del ’99, a cui è dedicato il monumento, combatterono contro le truppe austroungariche impedendo l’avanzata sul Piave.

Dal  Molino della Sega in pochi minuti i partecipanti raggiungeranno Saletto di Piave dove  le Associazioni rievocative e combattentistiche garantiranno la visita guidata ai luoghi storici dove le truppe italiane oltrepassarono il confine italo-austriaco e dove grazie all’opera dei giovani dell’Associazione Argine Maestro sono state rinvenute e portate alla luce due trincee con nidi di mitragliatrice risalenti proprio  al 1°conflitto mondiale .

Pochi luoghi hanno un potere evocativo come le rive del Piave. Ritornarci ogni anno, per ricordare i nostri padri che si immolarono non significa celebrare il passato, ma insegnare alle giovani generazioni  la dimensione del sacrificio. Visitando quei luoghi lungo le rive del Piave ritroveremo  i segni della memoria collettiva dove gli uomini che allora conoscevano quasi esclusivamente il loro dialetto regionale in quelle trincee divennero italiani per difendere la nostra sovranità ed indipendenza.

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